Caso Maniaci, sindaco di Partinico spiazza tutti: “Comune non sarà parte civile”

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Un difetto di notifica ad una delle persone offese e salta l’udienza davanti al Gup di Palermo per decidere se rinviare a giudizio Pino Maniaci e gli altri 11 indagati nell’ambito dell’operazione “Kelevra”. Intanto sono state depositate preliminarmente le richieste di costituzione di parte civile e tra queste figurano il Comune di Borgetto, Confindustria e l’associazione “Pio La Torre”. Neanche l’ombra invece del Comune di Partinico nonostante in questa indagine la figura centrale, come persona offesa, risulti essere proprio il sindaco Salvo Lo Biundo il quale ha ammesso di essere stato vessato in qualità di rappresentante istituzionale da Maniaci con i suoi servizi televisivi mandati in onda su Telejato. Una vera contraddizione che appare davvero di difficile comprensione e che lo stesso primo cittadino liquida così: “Sulla vicenda mi sono confrontato con il mio legale di fiducia – afferma – il quale mi riferisce che non ci sono gli estremi per la costituzione di parte civile del Comune di Partinico. Io sono stato chiamato in qualità di cittadino a testimoniare e non di sindaco”. Parole che lasciano basiti e che non collimano affatto con le risultanze investigative della Procura che invece citano Lo Biundo in qualità di sindaco. L’accusa formulata nei confronti del fac totum di Telejato è proprio quella di estorsione nei confronti di Lo Biundo, del collega di Borgetto Gioacchino De Luca e dell’ex assessore sempre di Borgetto Gioacchino Polizzi: secondo gli inquirenti Maniaci avrebbe ripetutamente vessato questi esponenti istituzionali per chiedere somme di denaro e favori in cambio di una linea più soft nel proprio telegiornale. L’udienza è stata rinviata al prossimo 27 febbraio. Oggi il giornalista partinicese ha continuato a sostenere la sua innocenza ai microfoni della sua emittente: “Me la vogliono fare pagare per le mie inchieste nei confronti dell’oramai ex presidente delle misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto – ha evidenziato -, ma sento che anche la stampa che si accanì contro di me ora invece utilizza altri termini. Evidentemente tutti si stanno rendendo conto di questa azione vendicativa nei miei confronti”. Su di lui intercettazioni fiume in cui emergono pressioni fatte agli amministratori per avere non solo soldi ma anche per assicurare un lavoro alla propria amante. Obiettivo che sarebbe stato raggiunto dal momento che riuscì ad inserire la giovane non solo nella graduatoria del servizio civico al Comune di Partinico ma facendola assumere in nero dal sindaco per effettuare pulizie nella sede centrale del municipio. Con maniaci ci sono altri 11 soggetti, alcuni dei quali esponenti di spicco della mafia di Borgetto, accusati a vario titolo di estorsioni, danneggiamenti e favoreggiamento. Maniaci ha preannunciato che i suoi legali chiederanno lo stralcio della sua posizione. “Io con i mafiosi non c’entro nulla – ha precisato il giornalista di Telejato – e questa indagine che mi vede accanto a loro è stata una forzatura solo per sputtanarmi”.