Caro gasolio, marineria di Mazara del Vallo in stato di agitazione

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La protesta covava sotto la cenere ora è riesplosa. La marineria di Mazara ha proclamato lo stato di agitazione. L’ennesimo per cercare di sensibilizzare le istituzioni sullo stato di crisi e difficoltà causato dal caro gasolio, Novanta per cento e 0,90 euro/litro per l’acquisto del gasolio. Il primo rappresenta, da solo, il numero percentuale – che incide come costo di gestione – del preziosissimo carburante che spinge i motori dei pescherecci mazaresi; il secondo, invece, il prezzo esorbitante ormai pagato dagli armatori mazaresi e non solo. Numeri  che sempre più incidono, come costi fissi, nella gestione d’impresa per le poche imbarcazioni da pesca rimaste nella marineria mazarese, quella che, una volta, si definiva la più grande flotta peschereccia italiana.

“L’associazione ‘Liberi Armatori’ – si legge in una nota- proclama lo stato di agitazione della flotta peschereccia di Mazara  dei nostri associati. Lo scorso settembre gli armatori soci di tale associazione ritiene necessaria allo stato attuale di crisi della marineria, di proclamare lo stato di agitazione con le seguenti motivazioni. Il settore si ritrova ad affrontare grandissime difficoltà causate dal caro gasolio. Implorano il governo per poter attivare al più presto un Bonus fiscale sul gasolio per aiutare i pescherecci come nel 2022, per evitare il blocco totale di tutte le attività compreso l’indotto e perdite di posti di lavoro.  Ulteriore problema arriva dalla massiccia importazione di prodotti ittici dai paesi extracomunitari. Chiedono al governo di agevolare/pubblicizzare un progetto per istruire/formare personale marittimo/pescatore uomo/donna di qualsiasi nazionalità, in modo che si possano equipaggiare i nostri pescherecci per continuare a fare i pescatori. Lo stato di agitazione sarà a tempo indeterminato”.