Per la prima volta in tre mesi e mezzo il costo di benzina e gasolio alla pompa sono diminuiti, seppur di poco. In media 5 centesimi al litro. Tutto è stato provocato dal netto calo del prezzo del barile che adesso supera di poco i 100 dollari. In forte calo anche le quotazioni internazionali di benzina e gasolio ma alla pompa la riduzione per gli italiani non è stata adeguata. Sulla base delle ultime variazioni le medie nazionali dei prezzi consigliati dovrebbero assestarsi sui seguenti valori: benzina self service a 2,18 al litro, diesel a 2,19.
Resta sempre presente lo strano e storico sorpasso del gasolio sulla benzina e questo nonostante le scorte superiori, nei depositi delle compagnie petrolifere, siano proprio di benzina. La richiesta maggiore, però, è proprio per il diesel e questo spiega ulteriormente come l’attuale situazione prezzi sia legata soprattutto a una vergognosa speculazione. Pare che domani dovrebbe arrivare un taglio del prezzo della benzina e del gasolio grazie ad un apposito decreto del governo Draghi. L’ipotesi è di una riduzione delle accise e quindi di una sforbiciata ai prezzi di 15 centesimi.
Carburanti, gas ed elettricità: un aumento complessivo folle che rischia di mandare sul lastrico tantissime famiglie. La guerra fra Russia e Ucraina ha influito sull’incremento spropositato ma l’Italia ha le sue colpe per continuare a non sfruttare i giacimenti. E’ il caso dei pozzi Argo e Cassiopea, nel mare fra Licata e Gela, attivi ma inutilizzati da anni, in grado di produrre dieci miliardi di metri cubi di gas all’anno. Da qualche mese sono iniziati i lavori per l’impianto di trattamento che verrà realizzato nelle aree dismesse della Raffineria di Gela. “Mancano altre autorizzazioni – ha detto la Cisl -. Speriamo nel 2024 si possa fruire del gas siciliano la cui attuale produzione può aumentare in modo significativo”. Gli attuali aumenti nelle bollette rasentano la follia, più del 500 per cento il gas e il 400 per cento l’energia elettrica.