Caduta massi ad Alcamo, SAF dei vigili del fuoco terminano interventi. Nota del Comune

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Il pronto intervento della protezione civile comunale c’è stato ed è servito a coordinare le operazioni per mettere in sicurezza l’area in cui si sono verificati  caduta massi e i danni all’abitazione di zona bottino. Un tetto sfondato e tragedia sfiorata per una famiglia che abita alle pendici di monte Bonifato. In realtà dal 2012 esistono relazioni dei vigili del fuoco, rilasciate nel luglio scorso, in cui viene evidenziata la necessità di mettere in sicurezza i costoni della montagna alcamese e soprattutto di evitare la pericolosissima caduta di grossi massi. Ieri nel pomeriggio sono terminate le operazioni di messa in sicurezza della zona cosiddetta Bonifato Falde, dove sorgono alcuni ripetitori di radio e tv locali, e sovrastante l’abitazione colpita dal masso che sorge in via Salvatore Salamone.

“Grazie alla collaborazione tra la Protezione Civile Comunale i VVFF e la Squadra SAF (Speleo Alpino Fluviale) dei VVF di Trapani si è provveduto prontamente – ha detto in una nota stampa il sindaco Domenico Surdi –  a individuare e frantumare i massi a rischio di ulteriore crollo, consentendo alle famiglie evacuate di rientrare nelle proprie abitazioni”.

Il primo cittadino non accenna però ad eventuali responsabilità e ad eventuali ritardi del comune o di altri enti nel mettere insicurezza le pendici del monte Bonifato e l’intera riserva. Intanto necessita un incarico ad un geologo da parte del comune per un’immediata mappatura delle zone a rischio caduta massi e quindi per la realizzazione dei necessari lavori di messa in sicurezza. Come si rileva dalla relazione del Dirigente Responsabile Comunale della Protezione Civile, Ignazio Bacile, si legge ancora nella nota-stampa diramata dal comune di Alcamo “le attività di ispezione e verifica degli ulteriori blocchi lapidei presenti, su area già percorsa da incendi e con accentuata acclività, continuano per capire, nel più breve tempo possibile, quali siano le tipologie di intervento da effettuarsi a carico della proprietà e/o col concorso delle Autorità preposte alla tutela del territorio dal rischio idrogeologico, di concerto con gli organi tecnici e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, per quanto di rispettiva competenza, per la mitigazione del rischio da frane di crollo”. Ci sarebbe da capire quali siano le autorità preposte e soprattutto di chi siano le eventuali responsabilità qualora dovessero verificarsi incidenti ben più gravi. Ma in materia di monte Bonifato da almeno un decennio vige un ferreo e costante scaricabarile.