Brusca libero, indignazione generale. Legge però voluta da Falcone

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Dal PD alla Lega, dal Movimento 5 Stelle a Fratelli d’Italia, tutti a indignarsi per il ritorno in libertà di Giovanni Brusca, il boss sanguinario di San Giuseppe Jato. Il 64enne ha ottenuto i benefici della legge sui pentiti voluti e ottenuti proprio da Giovanni Falcone, una delle sue innumerevoli vittime.  Lo stesso Brusca, definito lu scannacristiani oppure lu porcu non riesce nemmeno a ricordare tutti gli omicidi da lui stesso effettuati o pianificati. L’ex boss jatino avrebbe dovuto lasciare il carcere a metà luglio ma ha ricevuto altri 45 giorni di abbuono.

L’uomo che ha premuto il telecomando della Strage di Capaci e che ha disposto lo scioglimento nell’acido del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino, è da oggi una persona libera che però dovrà osservare quei determinati comportamenti richiesti per un personaggio della sua caratura criminale. Nonostante le populistiche indignazioni dei politici e le sacrosante amarezze dei parenti delle vittime, per il caso di Giovanni Brusca sono stati semplicemente applicati i benefici previsti per i collaboratori di giustizia ritenuti “affidabili”.

Condannato a 26 anni di carcere dopo il suo arresto in un covo di Cannatello, località balneare fra Agrigento e Favara, sarebbe dovuto tornare in libertà nel 2022. Ma la pena è stata accorciata per la “buona condotta” dopo che a Brusca erano stati concessi alcuni giorni premio di libertà. Dichiarazione molto equilibrata di Maria Falcone, sorella di Giovanni, il giudice ucciso proprio da Brusca: “Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello – ha detto Maria Falcone – e quindi va rispettata.

Mi auguro solo che magistratura e le forze dell’ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere”. Proprio qui si gioca la partita sulla valenza dello Stato e sulle sue capacità. Servizi di vigilanza ma anche di protezione, dovranno tenere conto delle enormi e numerose atrocità he lo stesso Brusca ha confessato.