Si è conclusa nei giorni scorsi un’importante operazione di controllo del territorio, condotta dai militari italiani del “Regional Command West”, che ha portato al ritrovamento di un potente ordigno esplosivo improvvisato.
L’operazione è stata condotta dalla compagnia del 6° reggimento bersaglieri di Trapani, nel cui organico figurano anche due bersaglieri di Alcamo, in forza alla cosiddetta “TSU-S”- Transition Support Unit South – che, nell’ambito del processo di transizione in Afghanistan, assiste e supporta le forze di sicurezza afghane – esercito e polizia – nel controllo della provincia di Farah.
L’intervento è avvenuto di concerto con specialisti del 2° reggimento genio e di un’analoga unità statunitense che, acquisite informazioni su una possibile attività sospetta ad opera di alcuni “insurgents”, sono intervenuti per scongiurarlo.
Alla scoperta dell’ordigno, e solo dopo aver assicurato un perimetro di sicurezza idoneo a evitare il coinvolgimento di eventuali civili, gli artificieri del 2° reggimento genio di Trento hanno provveduto al disinnesco della carica principale e delle altre cariche secondarie disposte nelle vicinanze della prima, destinate a colpire anche gli eventuali soccorritori delle vittime della prima esplosione.
Nello stesso momento, un’unità dell’esercito afghano è stata direttamente impegnata nella neutralizzazione di un altro ordigno esplosivo ritrovato nell’area di Adraskan Le minacce sventate in questi ultimi giorni – fanno sapere dal contingente Italiano in Afghanistan – rappresentano un chiaro tentativo degli “insurgents”, sempre più in difficoltà, di destabilizzare l’area e gettare discredito sulle capacità effettive delle forze di sicurezza afghane, in continua crescita numerica e professionale, durante l’attuale fase del processo di transizione.