Balestrate: porto, raffica di barche sequestrate

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BALESTRATE – Nuova mazzata al porto di Balestrate per i diportisti. A distanza di qualche mese dall’ultima operazione che aveva sollevato un gran polverone è arrivato un nuovo sequestro a tappeto di barche attraccate al molo che ancora non è stato reso agibile anche se i lavori sono stati completati da tempo. Ben 37 le barche trovate attraccate illegittimamente, tutte sottoposte a verbale amministrativo. Di questi 20 natanti sono stati rimossi coattivamente, 15 sono stati rimossi volontariamente e altre 2 imbarcazioni da diporto, iscritte nei Registri Marittimi, sottoposte a sequestro amministrativo, con multe elevate di mille euro ciascuna. L’operazione rientra nell’ambito dell’attività di polizia marittima condotta nel porto di Balestrate contro l’abusivo ormeggio di barche. Un’attività coordinata dal comandante della Guardia Costiera di Terrasini, il Tenente di Vascello Alberto Boellis, curata sul campo dal Primo Maresciallo Carmelo Di Gregorio e condotta da personale militare della Guardia Costiera, con l’ausilio di personale della Polizia Municipale di Balestrate. Sono anche intervenuti i carabinieri della Stazione di Balestrate, in ausilio al mantenimento dell’ordine pubblico. Non sono infatti mancati nemmeno i momenti di tensione: uno dei titolari delle barche si è opposto alla forza pubblica e, con manovre azzardate, in mare, ha messo a rischio l’incolumità di alcuni militari della Guardia Costiera: in tal senso la situazione è stata segnalata alle autorità competenti con relativi deferimenti. Sul porto di Balestrate vige un’ordinanza di polizia marittima, emanata dal Capo del Circondario Marittimo di Palermo che vieta l’ormeggio al porto di Balestrate di barche da diporto in quanto ancora non è stata data la concessione per la sua gestione ad una società privata. Il paradosso della vicenda sta proprio qui: il lavori al porto sono stati completati nel 2004, anno in cui partì l’iter per l’affidamento della gestione. Tra i partecipanti ne nacque una controversia che finì anche al Tar, il tribunale amministrativo regionale, che diede ragione alla società Marina di Balestrate. Poi però si accavallò anche un’indagine della Procura di Palermo che portò a 7 arresti di boss e gregari vicini alla mafia di Borgetto e Partinico. Un’inchiesta da cui emerse che per la costruzione della struttura, costata ben 40 milioni di euro con fondi Regione e dell’unione Europea, fu utilizzato cemento depotenziato. La situazione si trascina ancora oggi, con la Regione che tarda ad emettere l’atto di concessione. Il sindaco di Balestrate, Totò Milazzo, ha preannunciato di essere pronto a citare in giudizio proprio la Regione per i danni provocati dal ritardo della concessione della gestione del porto.