Bagnini a Castellammare del Golfo, gara da rifare. Escluso unico partecipante

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La prima metà di luglio è già trascorsa e le spiagge libere di Castellammare del Golfo, località balneare e turistica particolarmente rinomata, sono ancora senza vigilanza. In pratica il comune non è riuscito ancora a conferire l’incarico necessario a mettere all’opera i bagnini. All’avviso già pubblicato, per un importo complessivo di 35.000 per 60 giorni, ha partecipato soltanto un’associazione che però è stata estromessa dagli uffici in quanto non in possesso della qualifica di onlus.

Rispetto alla scorsa estate, l’apposita voce di bilancio è stata incrementata di 7.000 euro mentre le postazioni previste sono rimaste le stesse. Adesso il comune del Golfo potrebbe rivolgersi al Mepa, il mercato elettronico della pubblica istruzione, per individuare un’associazione in grado di svolgere il servizio. Anche in questo settore, però, c’è carenza di manodopera sia perché alcuni preferiscono ricevere il beneficio del reddito di cittadinanza e sia perché, con pandemia e lock-down, sono stati stoppati i corsi di formazione.

Una penuria di bagnini che riguarderebbe anche l’associazione nazionale di salvamento, sezione di Alcamo/Castellammare, che da anni gestisce la vigilanza nelle spiagge dell’hinteland e che già opera a Balestrate e sull’arenile alcamese. Il comune di Castellammare del Golfo, che rischia di battere il record negativo di Alcamo che la scorsa estate avviò il servizio il 27 di luglio, potrebbe adesso affidarsi a una procedura negoziata alla presenza, allo stesso tavolo di contrattazione, di due o tre associazioni onlus specializzate. Spiagge libere, quindi, senza bagnini. Una pecca non indifferente per una cittadina, quella castellammarese, che vuole e può vivere di turismo.