Aspide. Cassazione accoglie in parte ricorso Sparaco. Con Oddo torna al Riesame

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La posizione di Antonio Sparaco è dovuta arrivare in Cassazione per far si che al medico venissero tolte tutte le misure cautelari. La Suprema Corte ha infatti accolto il ricorso presentato dal medico trapanese, uno degli indagati nell’inchiesta “Aspide”, e annullato sia il divieto di dimora a Trapani che l’interdizione per dieci mesi dall’esercizio del suo ufficio pubblico all’ASP di Trapani. Sparaco è accusato di essere riuscito a condizionare la sua nomina a direttore dell’Unità operativa Salute Globale dell’azienda sanitaria trapanese. La Cassazione, per quanto riguarda gli altri tre punti contestati, hanno invece disposto il rinvio al Tribunale del Riesame per una nuova valutazione. I giudici della Suprema Corte hanno anche disposto un atro rinvio al Riesame, quello per l’ex direttore sanitario dell’ASP di Trapani, Gioacchino Oddo. In questo caso, la misura cautelare degli arresti domiciliari, inizialmente applicata dal Gip e poi sostituita con l’obbligo di dimora, era stata confermata. La Cassazione ha però disposto una nuova valutazione da parte del Riesame. Nuova valutazione disposta anche per Antonio Sparaco. L’inchiesta Aspide, condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura della Repubblica di Trapani, aveva portato alla luce un presunto e intrecciato sistema di corruzione e abuso d’ufficio all’interno della sanità pubblica trapanese. Alcuni degli indagati, avendo saputo di intercettazioni e micro-spie, discutevano delle loro condotte illecite nel bagno e nell’anti-bagno del palazzo sede della direzione centrale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani. Tredici furono le misure cautelari, anche arresti, ai danni di altrettante persone. Fra queste anche Fabio Damiani., ex manager dell’ASP e già in carcere per l’operazione ‘Sorella Sanità’. Corruzione, appalti truccati e persino ricatti sessuali. Un terremoto che aveva raggiunto anche i piani alti della politica locale. Ai domiciliari era anche finito il presidente del consiglio comunale di Trapani, Annalisa Bianco, che sospesa dal prefetto non si è mai dimessa dalla carica di numero uno del massimo consesso civico trapanese.