Arrestato in Svizzera ricercato di Mazara

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    Dopo essere riuscito a sfuggire alla cattura in occasione di un’operazione condotta lo

    scorso luglio dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Mazara del Vallo, il tunisino

    Hfidah Anwar, di anni 26, è stato individuato ed arrestato in Svizzera su mandato

    d’arresto europeo emesso dalla Procura della Repubblica di Marsala.

    Da mesi i Finanzieri erano sulle sue tracce, in quanto ritenuto responsabile dello spaccio

    di sostanze stupefacenti e della detenzione di refurtiva proveniente da numerosi furti

    perpetrati ai danni di cittadini e commercianti mazaresi.

    Destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, Hfidah Anwar era nel

    frattempo riuscito a rifugiarsi in territorio elvetico per sottrarsi all’arresto.

    Il rintraccio da parte delle Autorità elvetiche è stato possibile grazie alla costante azione di

    coordinamento assicurata dalla Tenenza di Mazara del Vallo e dalla Procura marsalese

    con gli organi collaterali esteri, tramite il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione

    del Ministero dell’Interno.

    Una volta estradato, il tunisino verrà successivamente messo a disposizione dell’Autorità

    Giudiziaria italiana, alla quale dovrà rispondere dei reati di traffico di sostanze

    stupefacenti, ricettazione e riciclaggio.

    Infatti, lo scorso luglio Hfidah Anwar era stato trovato in possesso di gr. 125 di eroina e

    100 di hashish, stupefacenti pronto ad essere immesso in consumo nel mercato

    mazarese.

    Nel corso delle perquisizioni era stato possibile operare anche il ritrovamento di ulteriori

    beni di provenienza furtiva, quali mute ed attrezzatura da sub, computers, orologi, monili

    d’oro e cellulari per un complessivo valore di circa 19.000 euro, nonché 4,140 Kg di

    sigarette di contrabbando, oltre a ciclomotori, telai, parti di motorini già smontate e pronte

    per la successiva vendita.

    I tempestivi accertamenti hanno comunque consentito ai Finanzieri di rintracciare tutti i

    legittimi proprietari, vittime dei furti, nei confronti dei quali si è già proceduto alla

    restituzione dei relativi beni.

    L’operazione ha inoltre visto il coinvolgimento di un altro tunisino, sottoposto a fermo di

    polizia, nonché di due mazaresi, che sono stati denunciati – a vario titolo – per ricettazione,

    riciclaggio, contrabbando, spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento

    all’immigrazione clandestina.