Alcamo-Truffa per i biglietti falsi cous cous fest, sospetti su operai tipografia

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Si stringe sempre di più il cerchio sull’indagine inerente la truffa dei biglietti taroccati stampati per il cous cous fest di San Vito Lo Capo che vede al momento coinvolti 5 alcamesi per avere immesso materialmente sulla piazza questi tagliandi falsi. In questi giorni i carabinieri della Compagnia cittadina, guidati dal capitano Giulio Pisani, hanno spostato l’attenzione sugli ipotetici autori della stampa di questi tagliandi. Chiaramente riflettori puntati sulla tipografia, anch’essa di Alcamo, a cui era stata consegnata la commessa dagli organizzatori della kermesse internazionale per la stampa dei ticket. Gli inquirenti stanno focalizzando la loro attenzione su uno o più operai “infedeli” della tipografia: su di loro stanno ricadendo i sospetti e già sono stati messi insieme alcuni pezzi del puzzle. L’ipotesi più verosimile è che per realizzare i tagliandi fasulli uno o più impiegati abbiano utilizzato lo stesso file ad alta risoluzione per la stampa dei biglietti autorizzati con gli stessi macchinari della tipografia. I carabinieri sono sempre più convinti di questa pista e a breve potrebbe anche esserci la svolta alle indagini per ricostruire l’intero quadro investigativo. Da sottolineare comunque che al momento, a parte i 5 alcamesi denunciati già quando venne scoperta la truffa, non c’è stata alcuna iscrizione nel registro degli indagati. A breve però non si esclude che i nomi dei presunti responsabili potrebbero saltare fuori. I ticket fasulli individuati all’inizio dell’indagine erano stati 17 ma gli stessi investigatori avevano sostenuto che non era escluso che la truffa potesse essere ben più ampia e che una ricognizione di tutti i ticket sarebbe stata effettuata dagli organizzatori. I 5 denunciati hanno un’età compresa tra i 29 ed i 62 anni. A loro si è arrivati quando alla penultima serata della manifestazione del Cous Cous fest gli stessi organizzatori si accorsero che vi erano biglietti con lo stesso numero seriale, quindi palesemente falsi ma difficili da individuare proprio perché identici agli originali. Tre dei denunciati sostennero che a loro i ticket vennero regalati. L’indagine si è quindi aperta con la consapevolezza che dietro dovevano esserci dei complici ed infatti immediatamente l’attenzione dei carabinieri si focalizzò sulla tipografia che aveva stampato i tagliandi. La fedeltà dei ticket falsi con quelli autorizzati era perfetta, il che lasciò subito presagire che di sicuro qualcosa dentro la stessa tipografia fosse successa. Ora i militari stanno riuscendo ad individuare i dipendenti infedeli della tipografia.