Alcamo-Toponomastica, ora dal Comune si chiede l’esternalizzazione

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Si parla tanto di risparmio al Comune di Alcamo ma poi la direzione non sembra per nulla questa. Per un motivo o per un altro. Soprattutto il tormentone è quello di internalizzare i servizi ma l’obiettivo appare sempre più distanze. E adesso spunta fuori che non solo non si riesce a gestire in house i servizi storicamente da sempre in appalto, ma addirittura se ne vogliono affidare degli altri. E’ il caso delle strisce blu, su cui c’è una ben precisa direttiva da parte del commissario straordinario del Comune, Giovanni Arnone, perché con il personale a disposizione del comando di polizia municipale non si è in grado di gestire il servizio. Adesso spunta fuori lo stesso identico scenario per quanto concerne il completamento della toponomastica di Alcamo marina. In questi giorni gli uffici dei Servizi demografici hanno scritto alla I commissione consiliare proponendo di esternalizzare per l’appunto il servizio di completamento della toponomastica. Il problema è sempre lo stesso: non ci sarebbe personale di una determinata categoria che possa scendere in strada e materialmente installi pali e targhe nelle varie vie che ancora aspettano di essere intitolate. Un giochetto di non poco conto per il Comune. questa operazione infatti costerebbe qualcosa come 70 mila euro alle casse municipali che certamente in questo momento non stanno attraverso un periodo molto florido. A sollevare la questione il consigliere Benedetto Vesco che si dice preoccupato per questa ipotesi di esternalizzazione tanto che ha sollecitato il commissario affinchè eviti questa soluzione prospettata dagli uffici.
Dando uno sguardo al sito internet dell’associazionealcamomarina.it, che raccoglie tutta la toponomastica della zona costiera, si evince che in totale sono 149 le strade lungo la vasta zona periferica alcamese. Di queste 25 ancora hanno la vecchia denominazione con numeri e lettere. Al commissario viene quindi sollecitata la massima attenzione nella formulazione del Peg, il piano esecutivo di gestione, attraverso la cui predisposizione si potrebbe prevedere un’implementazione delle risorse umane a disposizione degli uffici del Servizio Demografico. Ma potrebbe prospettarsi lo stesso scenario che è stato visto e rivisto ad Alcamo, come per l’internalizzazione della pulizia delle spiagge, dove il personale da reclutare ha presentato una serie di certificati medici di esonero a raffica. In pratica nessuno vuole scendere in strada e si preferisce una bella sedia ed una scrivania piuttosto che una pala ed una uniforme.