Alcamo, somme ai dirigenti, interrogazione di Area democratica

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L’attenzione da un certo periodo di tempo da vari settori della politica alcamese è puntata sugli emolumenti riscossi dai dirigenti e sull’erogazione dei premi di produttività. L’interrogativo è questo: “C’è una proporzione tra il lavoro svolto e gli emolumenti intascati? Ha funzionato in tempi anche recenti il Nucleo di valutazione, composto da una o tre persone non dipendenti comunali. Puntualmente il Nucleo di valutazione non ha mai avuto nulla da eccepire concedendo emolumenti a pioggia ai dipendenti, mentre è sotto gli occhi di tutti gli alcamesi la serie di disservizi, che si tramutano in disagi. Sulla costituzione del Fondo delle risorse decentrate 2015, “che si riferiscono a somme per dirigenti e sul Fondo dirigenza 2015 relativi ai premi di produttività per tutti – come sostiene il consigliere Gaetano Intravaia” interviene con una lunga e articolata interrogazione, inviata al commissario comunale, al collegio dei revisori dei conti e alle organizzazioni sindacali, il gruppo consiliare di Area democratica. L’interrogazione è firmata dallo stesso Intravaia, da Lorena Di Bona, e Antonio Pipitone, più Benedetto Vesco, che di recente ha lasciato l’Udc per parcheggiarsi momentaneamente nel Gruppo misto. Nell’interrogazione è fatta un’analisi “sullo squilibrio finanziario di circa 5 milioni” scrivono i quattro e che sulla costituzione del fondo e utilizzazione non c’è stato alcun accordo con i sindacati. I quattro chiedono di sapere: “ Se l’erogazione di risorse decentrate è compatibile con una situazione di squilibrio finanziario segnalato alla Corte dei Conti. Se lo sforamento del patto di stabilità 2014 e lo squilibrio di cui sopra siano o no circostanze impeditive all’erogazione di risorse decentrate in assenza ancora di un riequilibrio e di un bilancio 2015 approvato. Se la mancata sottoscrizione dell’accordo con i sindacati autorizza l’ente ad impegnare le somme ed a liquidarle, decidendo già di fatto la loro destinazione senza concertazione”. Intravaia, Di Bona, Pipitone e Vesco pongono altri interrogativi “per i quali chiedono una risposta urgente del commissario Arnone”.