Finisce davanti ai giudici del tribunale di Trapani il lungo braccio di ferro tra il Comune di Alcamo e l’impresa Riggi Francesco Paolo. Il Comune chiede all’impresa il pagamento di 222 mila euro, che sarebbero pari al valore delle aree esterne e ai lotti assegnati a Riggi per un’estensione di 4 mila 195 metri quadrati. Nel dicembre del 2002 il Comune di Alcamo ha concesso il diritto di proprietà all’impresa Riggi per portare avanti il programma costruttivo per la realizzazione di 37 alloggi di edilizia residenziale pubblica agevolata e convenzionata in contrada Sant’Ippolito, dove sono stati completati e oggi abitati numerosi appartamenti. Nel mese di luglio del 2004 il Comune ha effettuato la cessione di proprietà dell’area a condizione che “l’impresa Riggi si impegnasse altresì a corrispondere la somma quale pagamento delle aree prima del rilascio del certificato di abitabilità”. Per ottenere il pagamento il Comune avrebbe inviato numerose diffide senza ottenere risposta. Da qui la decisione di “intraprendere qualsiasi attività giudiziaria finalizzata al recupero delle somme” che ammontano, secondo gli accertamenti del Comune a 222 mila euro. Il Comune ha dato incarico all’avvocato Giovanna Mistretta di avviare l’iter per incassare la somma per la vendita di aree esterne agli alloggi di contrada Sant’ Ippolito. Ma viene da chiedersi: come mai siano passati 13 anni senza che ancora si intravveda una soluzione della vicenda, per la quale, considerati i tempi della giustizia italiana, passeranno sicuramente diversi anni. Perché il Comune non ha agito prima? C’era bisogno dell’arrivo del commissario per intentare il procedimento?