Alcamo-Servizio carro attrezzi, entro l’anno la riattivazione

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Finalmente va verso la riattivazione il servizio di rimozione dei veicoli ad Alcamo. Sta quindi tornando lo spauracchio di tutti gli automobilisti indisciplinati. Dopo mesi di stop, per via proprio di questo farraginoso iter di riaffidamento dell’appalto per la scadenza del contratto con la precedente ditta, si rimetterà in funzione il terribile mezzo pesante che rimorchierà tutti i mezzi posteggiati davanti ai passi carrabili e in vie e piazze dove vige il divieto di sosta. Il Comune ha già aperto le prime buste delle ditte che hanno presentato istanza e riprenderanno le operazioni tra tre giorni secondo quanto stabilito dal Settore Servizi Tecnici e manutentivi. Se tutto dovesse andare avanti senza intoppi entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare il via libera all’affidamento dell’appalto e la ripresa quindi del servizio di rimozione coatta dei veicoli e della loro custodia. Certamente dal Comune si sta procedendo con i piedi di piombo per questo appalto che negli anni passati è finito nell’occhio del ciclone della magistratura. In particolare i fari furono puntati sulle tre società che tempo fa si sono succedute nello svolgimento del servizio di rimozione delle auto in città, vale a dire la Seris, la Ciesse Pegaso e il Centro Servizi Pegaso. Recentemente a queste tre il Comuen ha chiesto oltretutto un conto salato: quello di versare nelle proprie casse all’incirca 17 mila euro, proventi del servizio di rimozione effettuato per conto del comando di polizia municipale che mai sono stati versati. Con queste società il contratto d’appalto fu interrotto in alcuni casi e ripreso in altri prima che potessero accendersi i riflettori della politica e della Procura di Trapani successivamente. Le indagini sulla gestione del servizio di carro attrezzi riguardano il periodo che va dal 2005 al 2012, durante il quale si sono succedute per l’appunto queste tre ditte. Non sarebbero state versate nelle casse comunali per l’esattezza 35 mila 102 euro. Nel fascicolo delle indagini, oltre al materiale sequestrato al Comune tempo fa, anche delle intercettazioni telefoniche. Tutti gli indagati, tra cui l’ex sindaco Giacomo Scala che è stato assolto, hanno sempre sostenuto di “avere agito nel pieno rispetto delle leggi”. Tra questi è stato invece condannato l’architetto Gaspare Fundarò, ex responsabile dell’Ufficio Traffico del Comune. L’indagine venne avviata a seguito di un esposto del gruppo consiliare Abc Alcamo Bene Comune che aveva segnalato alcune presunte anomalie. L’inchiesta, condotta dalla guardia di finanza e dalla polizia, riguardava un appalto affidato quando Scala era sindaco di Alcamo. In pratica si era allargata a macchia d’olio l’inchiesta che portava la firma del sostituto procuratore Rossana Penna sul servizio di rimozione ad Alcamo. Nel febbraio 2013 la Polizia e la Guardia di Finanza effettuarono un blitz durato 5 ore presso gli uffici comunali, sequestrando diversi incartamenti. L’inchiesta si è basata sul rinnovo, ritenuto illegittimo dalla Procura, dell’appalto nei confronti della società Pegaso, poi divenuta Centro Servizi Pegaso e infine Seris, nonostante il mancato pagamento alle casse comunali di circa 35 mila euro, somme dovute, per il ribasso del 38,18 per cento con il quale la società si era aggiudicata l’appalto per la rimozione dei veicoli ad Alcamo. Nel frattempo il Comune aveva revocato la convenzione con questa ditta appaltatrice ma per il municipio è sorto un contenzioso: la Seris infatti ha inoltrato ricorso contro la revoca dell’appalto, sostenendo di avere tutte le carte in regola per continuare a gestire il servizio.