Alcamo senz’acqua da 5 giorni, assessore parla di un progetto ma non ci sono fondi

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Cinque giorni senz’acqua che potrebbero diventare anche sei. Un film ad Alcamo visto e rivisto. Alcune zone della cittadina sono rimaste a secco e le abitazioni hanno svuotato le cisterne. Non bastavano le quattro rotture nel giro di pochi giorni sulla lunga conduttura che dalle sorgenti di Dammusi, Mirto e Rakali porta l’acqua al bottino comunale, perché poi è arrivato anche lo stop di Siciliacque. 36 ore di condutture a secco, per lavori, e l’acqua di Montescuro ha ripreso lentamente ad arrivare ad Alcamo da ieri pomeriggio. La falla più grande e grave che si è aperta riguarda comunque la conduttura che arriva dal palermitano. In zona Valguarnera si è dispersa tantissima acqua e proprio lì gli operai sono ancora al lavoro.

La normale erogazione dell’acqua a tutti gli alcamesi, con turni di attesa di tre giorni, dovrebbe riprendere, salvo ulteriori imprevisti, dalla prossima settimana. L’approvvigionamento idrico, migliorato negli ultimi anni con l’acquisto dell’acqua da Rakali e Montescuro Ovest e con i lavori di efficentamento delle sorgenti di Cannizzaro, resta comunque ancora un problema per gli alcamesi. In una recente intervista l’assessore al ramo Vito Lombardo ha dichiarato che la soluzione risolutiva sarebbe dietro l’angolo. La realizzazione di una nuova conduttura che dal bypass che immette l’acqua di Cannizzaro nella conduttura provenienti da Dammusi.

Il progetto definitivo è stato già approvato dalla giunta Surdi e prevede lavori per circa due milioni e mezzo di euro. Non siamo tecnici ma riusciamo a fare considerazioni. Queste somme potrebbero forse essere utilizzate per altre opere più importanti quali ad esempio la costruzione di un nuovo bottino comunale, l’attuale è oramai dotato di vasche troppo piccole rispetto alle reali necessità. Rifare la conduttura di Cannizzaro attualmente in disuso significherebbe, infatti, realizzare una nuova linea di adduzione che correrebbe più o meno parallelamente a quella di Dammusi in cui attualmente si riversa proprio l’acqua di Cannizzaro grazie al by-pass di recente realizzazione. Potrebbe soltanto essere una condotta di riserva qualora quella principale subisse delle interruzioni ma soltanto nel tratto che va dal by-pass al bottino comunale e costerebbe due milioni e mezzo di euro. Negli altri casi non cambierebbe proprio nulla. A proposito per tali lavori già progettati  non esiste nemmeno un centesimo di finanziamento o di mutuo.