Alcamo-“Premi” ai dirigenti, dal Comune finalmente tagli e “bocciature”

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E’ finita la pacchia per i dirigenti al Comune di Alcamo? Difficile dirlo. Intanto un primo segnale finalmente è arrivato dal palazzo di città: le famose e tanto contestate indennità di risultato per la prima volta sono state davvero decurtate. Altro che regali a pioggia e raggiungimento di obiettivi per tutti al massimo consentito: sui 5 dirigenti in servizio ben tre non hanno raggiunto il tetto massimo delle indennità. Per il Comune un risparmio non certo enorme: stiamo parlando di 6 mila e 600 euro, ma è sicuramente un segnale nei confronti della burocrazia. La sensazione è che da oggi al municipio i controlli sui vertici apicali della macchina burocratica avranno maglie strettissime. Stiamo comunque parlando dei premi relativi all’anno 2015, che sono stati fissati nel giugno scorso dall’allora commissario straordinario del Comune Giovanni Arnone appena pochi giorni prima di lasciare il suo incarico per fare spazio all’attuale sindaco Domenico Surdi. In base a quanto deliberato dall’Oiv, l’organismo indipendente di valutazione, soltanto due i dirigenti che hanno raggiunto il picco della valutazione, quindi il 100 per cento dei risultati: si tratta di Sebastiano Luppino, dirigente del Settore Servizi finanziari, e Francesco Maniscalchi, alla guida dei Servizi al cittadino e Sviluppo economico. A ciascuno quindi va il massimo consentito di indennità, vale a dire 14 mila euro. Tempi duri invece per gli altri colleghi, a cominciare da Giovanna Mistretta, dirigente dell’Avvocatura, che ha avuto il punteggio più basso dall’Oiv: l’80 per cento del risultato, con un taglio quindi di un quinto rispetto a quanto avrebbe potuto incassare. Alla fine per lei 9 mila e 500 euro anzichè il tetto massimo di 11 mila e 900 euro. Un gradino più in su, ma comunque con sostanziali decurtazioni, anche i dirigenti dei Servizi Tecnici Anna Parrino e del Settore  Servizi demografici, Affari legali, Contratti e Gare Marco Cascio. Per i due l’Oiv ha assegnato un punteggio di risultato dell’85 per cento: a ciascuno vanno 11 mila e 900 euro anziché i previsti quasi 14 mila. Poco male comunque per i superburocrati alcamesi dal momento che comunque le loro retribuzioni complessivamente restano abbastanza generose: si va dai 36 mila euro della Mistretta, per la sola retribuzione di posizione, ai 42 mila e 600 euro degli altri quattro dirigenti a cui poi vanno sommate tutta un’altra serie di indennità. Mettendo assieme tutto i 5 vertici apicali della macchina burocratica costano ogni anno all’incirca 300 mila euro.