Avevano quasi ucciso un connazionale per un debito di appena 50 euro. Calci e pugni a raffica in ogni parte del corpo, anche in testa, al punto da mandarlo in coma. Questa notte i carabinieri, a distanza di quasi 6 mesi dall’episodio, hanno fatto luce su un violentissimo pestaggio avvenuto ad Alcamo la notte tra il 20 e il 21 giugno scorsi in una stradina che affluisce sul centrale corso VI Aprile, nel cuore del centro storico. Due giovanissimi sono stati fermati: si tratta di Radu Florin Huminiuc, 21 anni, e di un suo complice di appena 15 anni, entrambi di nazionalità rumena ma da tempo residenti ad Alcamo. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, i due avrebbero organizzato una vera e propria spedizione punitiva nei confronti di un connazionale. Gli si sono accaniti come furie pestandolo a sangue e lasciandolo a terra privo di conoscenza. Una vera e propria punizione perchè la vittima non gli avrebbe consegnato 50 euro per un debito pregresso. Da lì scattò un’inaudita violenza che addirittura ridusse in fin di vita il presunto debitore. Per arrivare a rintracciare i due colpevoli i militari dell’Arma hanno effettuato una certosina attività investigativa. La spedizione punitiva, infatti, avvenne nelle notte e i due rumeni scapparono dileguandosi e non lasciando dietro tracce. E’ stato necessario fare ricorso all’utilizzo della videosorveglianza che però da sola non era bastevole per potere risalire all’identità dei due autori del pestaggio. Gli inquirenti hanno quindi effettuato alcune rilevazioni fotografiche e raccolto anche delle testimonianze che si sono rivelate preziosissime per chiudere il cerchio e scoprire l’identità di Huminiuc e del minorenne. Indagini che si sono svolte di concerto con le Procure di Trapani e dei minori di Palermo. Secondo i militari i due hanno colpito ripetutamente al volto la loro vittima causandogli delle lesioni gravissime e persino uno stato comatoso. Quest’ultimo, trasportato in autoambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Alcamo, venne successivamente trasferito ed operato d’urgenza al Villa Sofia di Palermo, dove rimase ricoverato in terapia intensiva per diversi giorni in bilico tra la vita e la morte. Solo dopo oltre un mese l’uomo riuscì a riprendersi e ad essere dimesso dal nosocomio. Grazie alle prove raccolte il Gip del tribunale di Trapani ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Huminiuc, mentre il tribunale per i Minorenni di Palermo ha disposto il trasferimento in una comunità nei confronti del complice di 15 anni.