Alcamo: Il ricordo della strage della casermetta

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ALCAMO (TP) – La città non ha dimenticato anche se sono trascorsi quasi 38 lunghi anni da quella tragedia. La strage della casermetta di Alcamo marina rimane scolpita nella mente di tanti alcamesi. Come ogni anno per il 2 novembre il Comune, con le autorità civili e militari, hanno ricordato quell’evento accaduto nel gennaio del 1976, quando due carabinieri, il diciannovenne Carmine Apuzzo e l’appuntato Salvatore Falcetta, furono uccisi all’interno della caserma della stazione dei carabinieri della località marina. Nella notte, con la fiamma ossidrica, fu forzata la porta e i due militari di guardia furono crivellati di colpi mentre dormivano. Fu la polizia, di scorta al segretario del Movimento sociale italiano, Giorgio Almirante, che stava passando sulla statale alle sette del mattino dopo, ad accorgersi della strage e a dare l’allarme.

Infatti l’anno prima nella frazione marinara erano stati uccisi, a un mese di distanza l’uno dall’altro, l’assessore ai lavori pubblici di Alcamo, ed ex sindaco DC, Francesco Paolo Guarrasi, e il consigliere comunale Antonio Piscitello. Le indagini iniziali sulla strage furono condotte dall’allora capitano dei Carabinieri Giuseppe Russo, poi ucciso dalla mafia. Alla fine furono condannati tre giovani alcamesi, Giuseppe Gulotta, Gaetano Santangelo, Vincenzo Ferrantelli, e un carrozziere di Partinico, Giuseppe Vesco, che confessò la strage. Solo adesso il processo è stato revisionato e tutti i colpevoli sono stati assolti. Quindi una strage che ancora oggi resta uno dei tanti misteri:

Nel corso della brevissima cerimonia il sindaco, le forze dell’ordine e l’associazione nazionale dei carabinieri hanno deposto una corona e tanti fiori. Ancora per molti carabinieri il ricordo di quei due giovani è vivido e la commozione è palpabile