Alcamo-Giudizio immediato per Perricone e altri quattro

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Il giudizio immediato è un procedimento penale speciale caratterizzato dalla mancanza dell’udienza preliminare, previsto e disciplinato dall’articolo 453 codice di procedura penale. Gli organi competenti sono il pubblico ministero e il Gip. Tra i requisiti: l’evidenza della prova o provvedimento di custodia cautelare in carcere o domiciliare. Perché il pubblico ministero possa chiedere il giudizio immediato occorre l’evidenza della prova e che la persona sottoposta alle indagini sia stata interrogata sui fatti dai quali emergono precise responsabilità. Se la richiesta di giudizio immediato proviene dal Pm, l’imputato può chiedere il giudizio abbreviato o il patteggiamento, depositando nella cancelleria del giudice per le indagini preliminari la richiesta, entro quindici giorni dalla notifica del decreto di giudizio immediato. Questo in sintesi cosa prevede la legge e il giudizio immediato è stato chiesto per l’ex vice sindaco di Alcamo Pasquale Perricone (nella foto), 61 anni, arrestato lo scorso maggio con l’accusa di essere a capo di un “comitato d’affari”. Perricone il prossimo 20 ottobre dovrà comparire dinanzi al collegio penale del Tribunale di Trapani, assieme ad altri 4 dei 30 indagati: Le accuse, tra l’altro, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, alla bancarotta fraudolenza e a reati contro la pubblica amministrazione. Lo ha disposto ieri  il gip, dopo la richiesta di giudizio immediato avanzato dalla Procura.  L’arresto di Perricone, a pochi giorni delle elezioni comunali, provocò un vero e proprio terremoto politico tanto che il candidato a sindaco del Psi, l’avvocato Giuseppe Benenati fece un passo indietro nonostante il pieno appoggio del partito che oggi è scomparso dalla geografia del consiglio comunale. Un terremoto politico che forse ha inciso anche sull’esito delle amministrative. Con Perricone, indagati a vario titolo, compariranno dinanzi ai giudici: Girolama Maria Lucia Perricone, 50 anni; Marianna Cottone, 34 anni, Mario Giardina, 52 anni e Emanuele Asta, 55 anni. Secondo l’accusa – l’indagine è stata condotta dalla Guardia di finanza di Alcamo e Trapani – il “comitato d’affari” avrebbe organizzato corsi di formazione professionale fantasma, influenzato la stesura del Piano triennale delle Opere pubbliche del Comune di Alcamo tra il 2011 e il 2015, ed esercitato pressioni sulla nomina del Consiglio di amministrazione della Cassa rurale ed artigianale. “Don Rizzo” di Alcamo di due anni fa. Perricone, ex esponente del Psi, fondatore del movimento politico “Area Democratica”, è stato per oltre un ventennio protagonista della vita politica alcamese. Stralciata la posizione di altri 25 indagati che hanno ricevuto avvisi di garanzia. Alle ultime elezioni regionali, sfiorò l’elezione all’Ars candidandosi con il “Megafono”.