Alcamo-Elezioni comunali: “Vengo anch’io. No tu no”.

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“Vengo anch’io. No tu no”. E’ il titolo di una canzone del 1968 di Enzo Jannacci. Lo abbiamo preso in prestito per cercare di capire e raccontare queste ultime 48 ore della campagna elettorale ad Alcamo, dove un dato emerge subito. Ovvero, ed è giustificabile e naturale, molta stanchezza. Così il confronto si sposta più che sui contenuti politico-programmatici, sulla richiesta di faccia a faccia o presunti tali sui problemi che attanagliano la città, ormai ripetuti come la puntina di un disco incantato. Si polemizza su un errore di battuta, per esempio se quella moto è monocilindrica o bicilindrica. Se quella cosa si può fare o meno. E poi è tutto un rosario di elencazione di progetti illustrati in libertà senza spiegare su quali supporti economici si baserà. E dove andranno ad essere reperiti i fondi. Si parla di sviluppo in genere, ma senza adeguati urbanistici non si va da nessuna parte. Infatti fino da oggi nessuno ha spiegato bene come vuole attuare il Piano regolatore generale. Come affrontare gli esplosivi problemi delle concessioni edilizie, 50 bloccate, sulla fascia pedemontana, e delle infiltrazioni d’acqua che sta invadendo loculi con bare quasi galleggianti. E poi appena sfiorata nei comizi la situazione dell’approvvigionamento idrico, ma chiaramente forse ritengono più importante pubblicare foto di folle oceaniche tipo piazza Venezia di mussoliniana memoria, in piazza Ciullo. Nessuno fino ad oggi ha detto agli alcamesi che l’acquisto dell’acqua da Montescuro porterà un aggravio per le casse comunali di un milione di euro, che chiaramente pagheremo tutti gli alcamesi. Grazia ad Ignazio Caldarella il 31 dicfembre è stato impegnato il finanziamento di 2 milioni e mezzo per riattivare le sorgenti e rete di Cannizzaro. Sembra in queste ultime ore di campagna elettorale che l’attenzione sia stata spostata all’organizzazione di incontri politici con aperitivi di vario genere con abbondante consumo di alcolici, mentre i cavalieri in corsa per conquistare il Municipio, dovrebbero dire come intendano arginare il fenomeno alcol che coinvolge migliaia di ragazzi alcamesi. E ancora strumenti urbanistici dei quali quasi non si è discusso, emergenza giovani, come reperire fondi e spiegare numeri alla mano dove si intende tagliare e dove incentivare. E poi il risanamento di Alcamo Marina dove si sono incentrati dibattiti e discussioni ma con poche soluzioni prospettate. Sono alcuni importanti aspetti, soprattutto quelli urbanistici mina vagante al Comune, trascurati in una campagna elettorale che stancamente si avvia alla conclusione. Un augurio di buon lavoro lo rivolgiamo a chi sarà il vincitore, che dovrà rimboccarsi le maniche. Lavorare in collaborazione per il rilancio di una città in coma, mettendo al bando fondamentalismi e integralismi poiché in politica ci sono avversari e non estremizzare la situazione additando come nemico colui che non la pensa come te.