Alcamo, cortei funebri da abolire? Discussione aperta

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“Quando una tradizione raccoglie abbastanza forza per andare avanti per secoli, non può essere cancellata in un giorno solo”. La frase è di Chinua Achebe, padre della letteratura africana moderna. La frase bene si sposa con le tradizioni che ogni nazione, ogni regione, ogni Comune, rispetta da tempo. Una tradizione secolare rispettata dagli alcamesi è quella dei cortei funebri. Accompagnare il congiunto o l’amico seguendo il feretro fino a qualche anno fa, portato con una carrozza tirata da cavalli, oggi con limousine, è la regola. La maggior parte delle persone preferisce il corteo per l’ultimo viaggio del de cuius. Qualcuno invece da appuntamento dopo la messa direttamente al cimitero per l’ultimo saluto. Sono scelte personali rispettabilissime. Oggi ad Alcamo la concorrenza tra i gestori di pompe funebri e fortissima. C’è la corsa a chi arriva primo. La corsa da parte dei titolari di pompe funebri ad accaparrarsi il servizio che costa qualche migliaio di euro. C’è la corsa a fare presto in modo, magari, di potere fronteggiare due funerali nella stessa mattinata. E nella spietata concorrenza oggi si affaccia un’ipotesi allo studio del Comune che deve conciliare traffico e corteo funebre. Ipotesi pare suggerita con una lettera da titolare di agenzia funebre. E per tale motivo è stata avanzata l’ipotesi di abolire i cortei funebri. Ma attenzione non tutti sono uguali di fronte alla morte. Se si tratta di una personalità o di un evento eccezionale, sì al corteo. Se passano a miglior vita altre degnissime persone, niente corteo. Un altro colpo al corteo funebre è stato inferto dalla discutibilissima pista ciclabile, frequentata da pochi amanti delle due ruote. Eppure ad Alcamo gli appassionati di bici sfiorano le mille unità, che partecipano a gare o a lunghe escursioni fuori da Alcamo. Insomma non usano la pista ciclabile costata al Comune diverse migliaia di euro. Ma da dove dovranno transitare i cortei che scendono da porta Trapani per immettersi nella via Dante? Chiaramente dalla pista ciclabile, che crea più confusione che utilità alla luce della conformazione urbanistica della città di Alcamo. La querelle sulla eventuale abolizione dei cortei funebri è aperta ma pare che la chiesa sia favorevole a mantenere questa tradizione così come tantissimi alcamesi. E mentre la discussione sui cortei è aperta, nessuno, tranne l’ex consigliere Ignazio Caldarella, parla del cattivo stato in cui si trovano i cimiteri.