Alcamo, cantine in piena attività per la vendemmia

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Brulicano di mezzi meccanici e vendemmiatori le campagne coltivate dagli alcamesi, veri maestri nell’arte di saper produrre buon vino. La vendemmia è entrata nel vivo da una quindicina di giorni e rappresenta l’epilogo del lavoro degli agricoltori, che oggi possono usufruire di mezzi che alleggeriscono il peso della dura fatica nei campi. “Si stanno raccogliendo sia le uve bianche che quelle nere – dice Aldo Vaccaro- presidente della cantina Sant’Antonio -. Per l’annata 2020 si registra una riduzione del 30 per cento, che va ad assommarsi al 20 per cento della vendemmia verde. La gradazione oscilla tra il 18 e 18,50 per cento. La Sant’Antonio mediamente ammassa dai 65 mila ei 70 mila quintali ed ha 300 soci. Quest’anno le previsioni parlano di 50 mila”. Le operazioni di vendemmia vedono impegnate le tre principali cantine alcamesi: Fiumefreddo, San Francesco di Paola e Sant’Antonio. L’evento economico più importante dell’anno coinvolge centinaia di persone. Dagli introiti degli agricoltori alcamesi, dei quali un buon 90 per cento si occupa di viticoltura, gira l’economia locale. Il giro di affari attorno alle tre cantine, varierebbe dai 15 ai venti milioni di euro a seconda della qualità e quantità della produzione.  Ancora da stabilire i prezzi delle anticipazioni. Un vendemmiatore, messo in regola, costa circa 80 euro lordi, per otto ore a raccogliere l’uva. Ma ci sono difficoltà a trovare vendemmiatori perché tanti disoccupati oggi percepiscono il reddito di cittadinanza.  L’ammasso nelle tre cantine sfiora le 600 mila tonnellate. La cantina che commercializza più bottiglie o vino sfuso, che i privati possono acquistare direttamente, è la Sant’Antonio, che lo scorso 21 maggio ha celebrato i 50 anni dalla fondazione con festa annullata per il coronavirus. Imbottigliamento anche alla Fiumefreddo. Ottimi i vini delle tre cantine. E negli anni sono sorte decine di etichette per il vino imbottigliato. La Sant’Antonio confeziona 30 mila bottiglie, più contenitori da 3-5-10 e 20 litri. Il 60 per cento della raccolta dell’uva avviene tramite vendemmiatrice meccanica e sempre più le nuove colture vengono impiantate per usare tale mezzo che ha notevolmente ridotto i tempi della raccolta dell’uva che fino a qualche anno fa si prorogavano sino alle fine di ottobre.  Ad Alcamo per vendemmiare i piccoli appezzamenti in genere si scambiano il lavoro nuclei familiari. Numerosi i viticoltori alcamesi due mesi  fa hanno partecipato alla vendemmia verde. Per distruggere grappoli d’uva ancora acerbi la Regione ha stanziato fondi per 15 milioni di euro per la provincia di Trapani, che è in Sicilia, una delle maggiori per l’estensione dei vigneti. Giuseppe De Luca, presidente della cantina San Francesco di Paola: dice che: “La vendemmia verde ha interessato circa il 30 per cento dei campi coltivati a vigneto. Si distruggono quintali di grappoli d’uva ancora non maturati. Chi fa vendemmia verde incassa mediamente 3 mila euro ad ettaro. Quasi la stessa cifra dell’ uva  portata nelle cantine durante la vendemmia.