Abusa sessualmente di una paziente

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Non era la prima volta che si sottoponeva al controllo ginecologico presso lo studio del dottore e non avrebbe mai immaginato quello che le sarebbe accaduto: al termine della visita, dopo aver chiuso a chiave la porta, il medico ha iniziato a palpeggiarla sul lettino, chiudendole la bocca con la mano per non farla urlare.

Hanno dell’incredibile i particolari della vicenda rivelati dalla donna, che ha raccontato che, approfittando di un attimo di distrazione del suo assalitore, era riuscita a divincolarsi e tentato di rifugiarsi nel bagno dello studio, ma invano; il dottore, mezzo nudo, è riuscito nuovamente a bloccarla tentando ancora di abusare di lei e solo la minaccia della sua vittima di mettersi a gridare, lo ha fatto desistere.

Rivestitasi la povera donna si è fatta aprire la porta dal ginecologo, che ha cercato di giustificare il suo comportamento, cercando di convincerla aggiungendo che si sarebbe prodigato per farle avere i medicinali di cui avrebbe avuto bisogno.

L’uomo, nei giorni successivi, non l’aveva lasciata in pace, chiedendo ostinatamente di volerla rivedere con la scusa di consegnarle i farmaci e insistendo per chiarire la vicenda. È stato allora che la donna, che nel frattempo si era confidata con i suoi familiari, ha deciso, nel marzo scorso, di denunciare tutto ai carabinieri.

È stata così avviata un’indagine, avvalendosi anche di intercettazioni ambientali che, comparate con l’analisi dei tabulati telefonici, hanno confermatole dichiarazioni rese dalla vittima. La donna, in particolare, d’intesa con gli inquirenti, in due occasioni ha accettato l’invito del medico e si è recata nel suo studio, dove era stata opportunamente nascosta una cimice. E di nuovo – ignaro della sorveglianza all’esterno della struttura dei militari dell’Arma, che in discreti abiti civili, erano pronti ad intervenire in caso di necessità – il ginecologo ha tentato ancora una volta l’approccio nei confronti della paziente.

Proprio questi ultimi episodi hanno consentito di fare scattare le manette ai polsi del medico – G.D. le sue iniziali – che si trova adesso ai domiciliari presso la propria abitazione con l’accusa di violenza sessuale e sequestro di persona.