A Montevago passeggiata tra i ruderi. Percorso nell’ambito del festival “Borghi dei Tesori”

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Passeggiare tra i ruderi della valle del Belìce per non dimenticare. Un luogo, a Montevago, dove gli artisti hanno assunto il ruolo di testimoni. Lo si potrà fare oggi e poi sabato e domenica prossimi 3 e 4 settembre nell’ambito dei Borghi dei Tesori, il festival regionale a cui hanno aderito una quarantina di piccoli comuni di otto province siciliane, ognuno aprendo chiese, palazzi ma anche monasteri. La passeggiata a Montevago conduce alla chiesa Madre, intitolata ai santi Pietro e Paolo, inaugurata nel 1826 dal cardinale Pietro Gravina. Sono stati riportati alla luce il basamento e l’altare maggiore, tre altari laterali, alcuni capitelli con l’effige della chiesa, il sarcofago con la lapide del fratello del cardinale Gravina, diversi elementi architettonici, oltre ai resti del portone e della scala a chiocciola che conduce al campanile. Proprio in questi giorni, nell’ambito dei festival “Borghi dei Tesori”, molti cittadini del luogo- soprattutto donne che magari in Madrice si erano sposate o avevano battezzato i bambini – sono voluti ritornare a rivederla. Tra l’altro, per iniziativa dell’associazione culturale “La Smania Addosso” è stato costruito un anno fa l’itinerario “Percorsi Visivi”. La visita si chiude a Baglio Ingoglia che nel 1962 fu utilizzato come set cinematografico per alcune scene del film “La smania addosso” di Marcello Andrei. Oggi è sede della Strada del vino delle Terre Sicane.

Di Montevago prima della notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968, non è rimasto nulla:  il percorso a piedi tra le case distrutte dal terremoto che rase al suolo i paesi del Belìce, tra simboli di una quotidianità scippata, è una sorta di pellegrinaggio importante. Sono rimasti solo i ruderi del borgo pre-sisma, la nuova cittadina è stata ricostruita poco lontano.