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sabato, Maggio 3, 2025
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‘Villa della Legalità’, inaugurazione domani a Borgetto con comandante generale carabinieri

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Alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Salvatore Luongo, del Prefetto di Palermo Massimo Mariani, del Questore Vito Calvino e di tante altre autorità civili, militari e religiose, sarà inaugurata domani a Borgetto la “Villa della Legalità”, struttura che sorge in Contrada Annunziata, sulla provinciale Partinico-Montelepre. Un bene confiscato alla mafia e affidato all’associazione Tele Jato che porta avanti il progetto “Stage di Giornalismo e Centro di documentazione del fenomeno mafioso”. Una villa che era centro degli interessi mafiosi del clan dei Corleonesi, in cui si sono nascosti, durante la latitanza,  uomini di Cosa Nostra del calibro di Giovanni Brusca, e che oggi è divenuto un punto d’incontro e di formazione per tanti giovani provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. L’immobile, comprensivo di un villino e un garage, è stato decorato con murales ed ospita anche la mostra La mafia uccide donne e bambini. Il garage è stato trasformato in una biblioteca sociale gestita dall’Associazione  100×100 in Movimento di cui fanno parte cittadini e membri delle forze dell’ordine, accessibile a tutti i visitatori, utilizzata dagli stagisti e dalla redazione di Tele Jato per svolgere ricerca e documentazione sul fenomeno mafioso e sui fatti del territorio. Un luogo che quindi, da emblema del potere mafioso, si trasforma in laboratorio di democrazia, conoscenza e giustizia sociale. La memoria è il primo passo verso il cambiamento. E il cambiamento ha bisogno di luoghi, voci e coraggio.

Pia Opera di Alcamo, opere d’arte devastate. Accessi aperti e niente videocamere

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Dopo lo scempio messo in atto da alcuni balordi all’interno della cappella della Pia Opera Pastore di Alcamo, quasi del tutto devastata, è tempo di bilanci e di riflessioni. Tre tele di di fine ’800, di grande valore artistico, storico e culturale, sono state tagliate, strappate e imbrattate. Altre piccole sculture, come ad esempio le stazioni della Via Crucis, divelte e gettate a terra. Una cappella totalmente devastata. “Un atto vandalico indegno e spregevole – ha detto il sindaco Domenico Surdi – quello subito dalla Pia Opera Pastore, immobile storico della nostra Città con un patrimonio artistico importante all’interno dell’annessa cappella”. “Auspichiamo che le forze dell’ordine possano fare luce su quest’episodio di vandalismo – ha concluso Surdi –  che offende il patrimonio e che ferisce oggetti sacri cari ai fedeli e non solo”.

Il problema è come si potrebbero individuare i responsabili visto che l’area, nonostante un centinaio di videocamere in città, non è monitorata dal sistema della videosorveglianza. Alcune camere sono in manutenzione e poche, appena quattro, sono quelle mobili. Individuare la aree più sensibili rappresenta una scelta trategica ma alla luce dei ben cinque raid vandalici qualocsa si sarebbe potuta fare per evitare che alla cappella della Pia Opera Pastore  accadesse l’irreparabile.  Di certo questa banda di vandali sacrileghi ha avuto la strada spianata anche dal fatto che lo storico palazzo è abbandonato e che soprattutto alcune porte di accesso restano praticamnete aperte giorno e notte. In primis bisognerebbe mettere in sicurezza tali accessi, sbarrabdoli in tutte le maniere. Poi puntare qualche telecamera verso l’immobile. Sul raid dello scorso fine settimana sta indagando la polizia di Alcamo che comunque ha in mano pochissimi elementi. Ad essere ferite non soltanto la fede religiosa e le opere d’arte, ma l’intera comunità alcamese.

Al via i lavori di riqualificazione della “colmata” di Marsala

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Dopo anni di abbandono, partono gli interventi per riqualificare l’area della “colmata” sul Lungomare Mediterraneo, accesso principale ai lidi balneari di Marsala. Due i progetti finanziati: pulizia con rimozione dei rifiuti per 270 mila euro e messa in sicurezza con recinzione e illuminazione per 68 mila euro. Il sindaco Grillo annuncia una svolta concreta per la fruibilità del fronte mare, da troppo tempo trascurato. A occuparsi dei lavori, le imprese “M.D.” di Misiliscemi e “Case Così Group” di Marsala. Interventi mirati per restituire decoro, sicurezza e vivibilità in vista dell’estate.

Ex poliziotto in servizio ad Alcamo accusato di usura, presentato ricorso al Riesame

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Depositato al Tribunale del riesame di Palermo il ricorso per la revoca della misura cautelare nei confronti di Antonio Federico, 62 anni, ex ispettore di polizia in servizio per numerosi anni al commissariato di pubblica sicurezza di Alcamo, dove è stato impegnato in indagini antimafia. Il ricorso è stato presentato dall’avvocato Vito Galbo, che assiste Federico e si basa, secondo il legale, sul fatto “che non ci sono esigenze per la custodia cautelare” ed  ha sollecitato  anche il provvedimento per la revoca dell’obbligo di dimora. Antonio Federico, che vive da anni ad Alcamo, ha scelto Calatafimi-Segesta.

Comune al quale lo scorso anno ha donato il presepe meccanico che lo stesso ha realizzato non avendo trovato risposte per una sede definitiva ad Alcamo. Infatti per la sua ampiezza necessita che rimanga montato tutto l’anno. Utilizzò 70 motorini tratti dai timer delle lavatrici per realizzare il presepe meccanico. Una vera e opera d’arte realizzata con un lavoro durato oltre un anno. L’ex ispettore è indagato per usura.

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Alcamo, su delega della Procura sono iniziate nel maggio dello scorso anno cioè da quando un commerciante presentò un esposto ai magistrati perché non sarebbe stato in grado di soddisfare le richieste di denaro per estinguere il debito. Antonio Federico  avrebbe iniziato a prestare soldi al commerciante a partire dal 2013 che  ammontano a 150 mila euro. Avrebbe preteso e ottenuto assegni per circa 225 mila euro. Secondo le indagini avrebbe anche sollecitato a garanzia l’iscrizione di una ipoteca volontaria su un appartamento del presunto debitore.  Appartamento posto sotto sequestro. Il commerciante si è rivolto all’Associazione antiracket e antiusura di Alcamo, che lo assiste. L’associazione si costituirà parte civile qualora Antonio Federico venga rinviato a giudizio

Una fiaccolata per ricordare le vittime della strage di Monreale

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Oggi pomeriggio, dalla chiesa del Santissimo Salvatore, a conclusione della novena  partirà una fiaccolata che percorrerà le vie di Monreale, paese e non solo ancora scosso dal triplice omicidio di sabato notte. Ieri centinaia di persone si sono recate in via Benedetto D’Acquisto, a pochi passi dal duomo di Monreale, per deporre mazzi di fiori nel luogo in cui hanno perso la vita Andrea Miceli, Salvo Turdo e Massimo Pirozzo.  Sul luogo in cui sono stati uccisi i tre ragazzi, presente anche il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono. A dare il via al tiro al bersaglio il diciannovenne Salvatore Calvaruso, abitante allo Zen con piccoli precedenti penali, che girava con una pistola in tasca. E gli investigatori stanno esaminando i volti dei quattro complici che sono in un video e presto potrebbero scattare nuovi arresti per una vicenda assurda che dimostra che molti giovani hanno perso il senso della misura.

Le cronache sono piene di risse, aggressioni dove non si cerca di dividere i litiganti ma fare video da postare su internet.  E subito per la velocità della diffusione le immagini diventano virali termine che viene da virus, dal latino veleno, ovvero immagini che infettano la società. Calvaruso la sera della strage non era solo. Dallo Zen di Palermo e dal quartiere Borgo Nuovo, erano partiti insieme a lui almeno altri 4 ragazzi. L’indagato si era fatto prestare il motorino da un amico. Al momento è l’unico a essere formalmente accusato del triplice omicidio, ma i carabinieri, coordinati dalla Procura di Palermo, stanno cercando gli altri. A sparare, secondo i primi accertamenti, sarebbero stati in due. Venti i colpi esplosi ad altezza d’uomo. Nessuna traccia, invece, dell’arma usata da Calvaruso incastrato, oltre che dai video girati dalle telecamere di sorveglianza dei negozi della zona, dal riconoscimento fotografico fatto da alcuni testimoni, dagli occhiali che lui stesso aveva ammesso di indossare ritrovati nel luogo della rissa e dalle parole di un amico.

Per Calvaruso, che dovrà cercare un altro legale, visto che quello nominato come difensore di fiducia ha rinunciato all’incarico, l’accusa è di strage e di detenzione illegale di armi. Contestazioni pesanti quelle mosse dai pm secondo i quali il bilancio poteva essere anche peggiore visto che la strada era piena di gente e sono stati sparati colpi ad altezza d’uomo. Secondo quanto riferito dai testimoni, nella zona della strage erano presenti infatti tra le 50 e le 100 persone.

Consiglio provinciale, eletti due alcamesi e una castellammarese. Raccagna più votato (Interviste)

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Quattro consiglieri nella lista del neo presidente Quinci e otto in quelle dello sconfitto Lentini. Entrano a far parte del primo consiglio del Libero Consorzio di Trapani il partannese Ernesto Raccagna, i mazaresi Giovanni Iacono e Francesco Foggia, il trapanese Maurizio  Miceli, la castellammarese Giusy Corbo, i marsalesi Enzo Sturiano, Vito Milazzo e Walter Alagna, il trapanese Alberto Mazzeo, la salemitana Alessia Rizzo e gli alcamesi Saverio Messana e Laura Barone.

Referti, concorso dell’Asp di Trapani per anatomo-patologo. Telemedicina, progetto con Tunisia

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Sono sei gli specialisti di anatomia patologica che parteciperanno al concorso indetto dall’ASP di Trapani. Si tratta della specializzazione al centro dello scandalo dei ritardi dei referti istologici. La Direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha già proceduto al sorteggio dei componenti della commissione esaminatrice della selezione pubblica. Ne fanno parte il Direttore sanitario aziendale, Danilo Greco, e tre direttori di struttura complessa di Anatomia Patologica: Daniela Onnis dalla Sardegna, Giuseppe Calvisi dall’Abruzzo e Alessandra Calcinai dalla Toscana.

Intanto il  Dipartimento regionale della Programmazione ha approvato il progetto di cooperazione, con capofila proprio l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina. Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità” a impatto euro-mediterraneo a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia. Verranno utilizzate le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.

Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è di 907 mila euro, per un biennio di attività. Sei i partners che incrementeranno  un sistema integrato di telemedicina, che permetterà la trasmissione sicura e efficiente di dati clinici e diagnostici tra le strutture sanitarie locali e gli ospedali specialistici sia in Italia che in Tunisia, anche presenti nelle aree interne del paese. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata lunedì prossimo 5 maggio. In Italia il progetto si focalizzerà sulle realtà insulari, e in particolar modo sulle isole di Levanzo e Marettimo, appartenenti alle Egadi, e su Pantelleria.

La Dea Bendata bacia Trapani, vinti 20mila euro

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Rome, Italy - December 1, 2019: scratch card lottery, fortune ticket. scratch the lucky numbers with the coin. Illustrative editorial

Vinti 20mila euro a Trapani con un “9” nel gioco 10eLotto, giocato in un esercizio di Via Virgilio, nel concorso di lunedì 28 aprile. La Dea bendata è stata particolarmente attenta ai siciliani in questa tornata: centrati oltre 50mila euro anche in provincia di Messina. L’ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 17,4 milioni di euro in tutta Italia.

Società cattolica di Alcamo, eletto il consiglio direttivo

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Eletto il consiglio di amministrazione della Società cattolica operaia di Alcamo durante l’assemblea dei soci riunitisi ieri pomeriggio nella sede di piazza della Repubblica. Il consiglio di amministrazione, eletto alla unanimità è composto da Gaetano Salerno, che sarà confermato presidente e da Giuseppe Mirrione, Vito D’Angelo, Antonino Asta, Giuseppe Maniscalchi, Girolamo Pirrone e Andrea Calamusa. Sindaci effettivi Irene Mancuso, Ornella Di Liberto e Gaspare Bambina, Supplenti Sandro Pirrello e Mario Schirò. Probiviri. Ciro Salato, Vincenzo Muscarneri e Vincenzo Sanzeri. Approvato anche il bilancio di questa ultrasecolare istituzione fondata 153 anni fa.  La società cattolica oggi ha 96 iscritti. Il circolo, presieduto da Tanino Salerno, oggi ammette per la sopravvivenza soci straordinari che sono una ventina. Sino alla fine degli anni 90 i circoli, come per esempio quello di Cultura, Sant’Antonio, della caccia e pesca, rappresentavano punti di riferimento di aggregazione delle varie categorie. Da anni manca il ricambio generazionale ed i circoli sono in grosse difficoltà.  La società cattolica va avanti grazie alla lungimiranza di amministratori come Leonardo Guarrasi, Ciccio Bastone e Fifì Maniscalchi, che 50   anni fa acquistarono i locali in piazza della Repubblica e quindi non pagando affitto si va avanti affrontando e risolvendo quotidiane difficoltà. I soci hanno diritto alla chiesa cimiteriale. Sino alla fine degli anni 90 i circoli, come per esempio quello di Cultura, Sant’Antonio, Società Cattolica, Caccia e Pesca, rappresentavano punti di riferimento di aggregazione delle varie categorie. Da anni manca il ricambio generazionale ed i circoli sono in grosse difficoltà. Oggi i giovani frequentano locali dediti alla vendita di alcolici e i risultati di comportamenti negativi sono purtroppo sotto gli occhi di tutti.

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