Alcamo-Spese extra per Asu, informativa alla Corte dei Conti

0
454

ALCAMO – Ore di straordinario pagate ai lavoratori Asu ed esplode la bufera al Comune di Alcamo. L’ennesima in materia di gestione delle finanze e delle risorse in pianta organica del municipio. Il consigliere comunale Antonio Nicolosi (nella foto) ha inviato una segnalazione al Commissario straordinario del Comune che si è appena insediato, Giovanni Arnone, ed alla Procura della Corte dei conti di Palermo. In pratica si chiede se siano regolari gli atti predisposti dal dirigente del Settore Servizi finanziari, Sebastiano Luppino, il quale ha autorizzato con diverse determine lo svolgimento di orario aggiuntivo da parte per l’appunto del personale Asu. In totale si parla di spese extra budget di circa 2 mila e 600 euro. “Alla data odierna – sottolinea Nicolosi – vi è uno squilibrio di parte corrente di circa 3 milioni di euro in bilancio e ciò ha comportato da tempo il blocco della spesa da parte dello stesso dirigente del Settore Servizi finanziari. Mi rivolgo al commissario del Comune per chiedere se è possibile concedere le integrazioni orarie al personale Asu senza violare le attuali norme di finanza pubblica tenendo conto del blocco della spesa determinato oramai da tempo”. Una istanza che cela comunque tutte le acredini che si sono accumulate nel tempo tra parte del consiglio comunale, l’amministrazione comunale dimissionaria e buona parte della dirigenza. In particolare lo scontro pi accesso è stato proprio tra l’assessore uscente alla Finanza, Antonino Manno, e proprio il dirigente Luppino su alcune scelte intraprese nel tempo. Quella che sicuramente non è stata per nulla digerita è stata quella del blocco della spesa che ha impedito all’amministrazione di potere operare liberamente nella gestione economico-finanziaria dell’ente, al punto che il sindaco dimissionario Sebastiano Bonventre ha ammesso candidamente che da tempo il Comune si poteva considerare effettivamente “commissariato”. Non è la prima volta che alcuni atti del Comune vengono inviati alla Corte dei Conti. E’ successo per i tanti debiti fuori bilancio contestati dal consiglio comunale, per la famosa delibera del Paes, il piano energetico, relativamente all’assegnazione di somme extra riconosciute ad alcuni dipendenti, ed è avvenuto allo stesso modo per altri atti amministrativi ritenuti poco chiari dal civico consesso. Da considerare che proprio in base alla gestione della macchina burocratica comunale più volte la Corte dei Conti ha evidenziato sempre le stesse criticità. Dallo sforamento del patto di stabilità divenuto oramai una costante per Alcamo, alla tardiva approvazione del rendiconto di gestione per l’anno, il consistente ammontare dei debiti fuori bilancio e di debiti ancora da riconoscere, la bassa percentuale di riscossione delle entrate da recupero evasione tributaria e da sanzioni per violazioni al codice della strada, la mancata adozione delle misure di contenimento per la spesa del personale in riferimento alle stabilizzazioni del personale Asu, e la presenza di consistente residui passivi al titolo II della spesa in conto capitale.