Partinico-Pino Maniaci denunciato per stalking

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PARTINICO. Il fac totum di Tele Jato, Pino Maniaci, denunciato per “stalking”. A presentare questo atto d’accusa, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, è stato Cappellano Seminara, amministratore di diversi beni sequestrati alla mafia, divenuto da tempo bersaglio di servizi giornalisti dell’emittente televisiva realizzati da Maniaci. Tele Jato porta avanti una durissima battaglia proprio nei confronti degli amministratori giudiziari e l’avvocato Cappellano Seminara è certamente il bersaglio numero uno. Sotto accusa il modo di amministrare questi beni: servizi giornalistici che a tratti sono anche “violenti” sul piano verbale, tanto che più volte sarebbero stati utilizzati termini come “ladri” e “approfittatori” dallo stesso Maniaci facendo riferimento proprio a Cappellano Seminara, ai suoi collaboratori e all’intero apparato delle misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Secondo la querela di Cappellano Seminara le denunce giornalistiche sono del tutto infondate o piene di inesattezze e vengono anche tirati in ballo suoi parenti del tutto gratuitamente: “La nostra vita è stata sconvolta – afferma l’amministratore giudiziario – e chiedo che venga accertato il motivo per cui Maniaci fa tutto ciò”. “Mi aspettavo da Cappellano Seminara semmai una querela per diffamazione – replica il giornalista -, i miei servizi sono il frutto dell’analisi della sua attività che ritengo piena di punti oscuri”. Proprio attorno alle misure di prevenzione si è scatenato un putiferio: a parlarne in maniera martellante è stata certamente Tele Jato ma ci sono state diverse inchieste giornalistiche molto approfondite portate avanti da tanti altri organi di informazione, dalla Rai a Mediaset, per finire alle “Iene”, fortunata trasmissione che fa un lavoro giornalistico di denuncia. Maniaci non è la prima volta che viene accusato per la sua attività giornalistica: centinaia le querele ricevute, la maggior parte delle quali dalla distilleria Bertolino, industria insalubre di prima classe contro cui si è scagliato a suo dire per la sua attività inquinante. In molti casi è stato assolto, in alcuni anche condannato con sentenza passato in giudicato anche da querele sporte da politici e amministratori, altre volte ancora se l’è fatta franca grazie alla prescrizione. Personaggio certamente controverso Maniaci, finito recentemente al centro di un libro scritto dal giornalista partinicese Walter Molino, oggi nella redazione di Michele Santoro a La 7, dal titolo “Taci, infame”, in cui si traccia un suo profilo tutt’altro che benevolo. In particolare Molino ha rispolverato il passato del fac totum dell’emittente partinicese, ricordando anche i suoi guai con la giustizia. Un personaggio che ancora oggi, nonostante si professi per l’antimafia, resta in chiaroscuro.