Favignana, salvate due Caretta caretta

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A fine estate tornano le tartarughe marine alle isole Egadi. Quasi al termine di una strana stagione che ha fatto registrare diverse anomalie nelle condizioni del mare e delle temperature e la totale assenza di avvistamenti nell’area marina protetta, nei giorni scorsi sono stati effettuati ben due recuperi di Caretta caretta in grave difficoltà. Sabato un giovane esemplare è stato rinvenuto nelle acque antistanti l’isola di Favignana. L’animale, di circa 30 centimetri, è stato soccorso da alcuni diportisti, che l’hanno poi consegnato ai volontari diLegambiente e al personale dell’Area marina protetta. La tartaruga presentava segni dilesioni dovute ad una matassa di plastica in cui era rimasta incastrata, e che aveva in parte anche ingerito. Spesso i pezzi di plastica vengono ingoiati da questi animali perché scambiati per meduse.Con il supporto della Guardia Costiera è stata trasportata a Trapani, dove il personale del Wwf Italia ha provveduto al trasferimento, nella stessa giornata, al centrodi recupero per tartarughe marine di Lampedusa. Già sottoposta ai controlli di rito e allecure del caso, Sofia, così è stata ribattezzata, è fuori pericolo e potrà essere liberata nelle acque dell’arcipelago quanto prima.Domenica, un’altra Caretta caretta in grave difficoltà è stato rinvenuta al largo diMarettimo e soccorsa da una motovedetta della Polizia di Stato. Consegnata alla Capitaneria di Porto di Trapani, è stata anch’essa trasferita urgentemente dal WWF Italia favignana 1al più vicino centro soccorso tartarughe di Lampedusa. In questo caso l’esemplare, lungo 40 cm per 30 kg di peso, aveva ingerito un’esca da pesca, che fuoriusciva sia dalla bocca che dalla cloaca. Presentava inoltre i segni di vecchie ferite sul carapace. Per l’animale, il cui intestino è rimasto danneggiato, è necessario un delicato intervento chirurgico.

Prosegue, intanto, da parte dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, l’allestimento delCentro di primo Soccorso per tartarughe marine a Favignana, nel piano seminterrato delprestigioso Palazzo Florio. Il centro, finanziato anche con fondi comunitari nell’ambitodel progetto TartaLife, sarà gestito da Legambiente e WWF e consentirà di curare letartarughe in difficoltà direttamente sul posto. La tempestività degli interventi in questi casi permette di salvare la vita a questi splendidi esemplari che, non riuscendo più a nutrirsi, morirebbero certamente per inedia.

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