Trapani, nasce il Consorzio del Porto

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È stato sottoscritto martedì scorso da operatori ed imprenditori dello scalo marittimo trapanese, l’atto costitutivo del “Nuovo Consorzio del Porto di Trapani” nella forma della società cooperativa consortile a responsabilità limitata. Tra gli scopi del Consorzio vi è anche quello di “promuovere, favorire e stimolare la valorizzazione e lo sviluppo economico, culturale e sociale del Porto di Trapani, del suo sistema infrastrutturale e del suo territorio, salvaguardandolo da azioni speculative di accorpamento, subordinazione o controllo da parte di qualsivoglia Autorità Portuale e Logistica”.
È intendimento dell’ente appena costituito di proseguire nel percorso autonomo di sviluppo economico intrapreso in questi anni e sostenuto dall’azione istituzionale del Genio Civile delle Opere Marittime e della Capitaneria di Porto di Trapani.
Uno dei primi temi che il Consorzio del Porto si troverà ad affrontare sarà il paventato inserimento del porto di Trapani nel decreto di riforma delle Autorità Portuali, oggetto di ampie discussioni in questi mesi e che ha già suscitato profonda preoccupazione e forti prese di posizione.
“E’ impossibile non notare – scrive il Consorzio – che nella lista dei porti, che il Governo prevede di accorpare, vi siano solo scali marittimi, tranne Trapani, sede di Autorità Portuale. Come è noto, – prosegue il neonato ente – il Porto di Trapani non è sede di Autorità Portuale ormai dal 2009, apparendo, pertanto, quantomeno “impropria” la definizione e “sbagliato” il suo inserimento come Autorità portuale da fondere con quella di Palermo”.
Per tale ragione, il Nuovo Consorzio del Porto intende promuovere, nell’immediato, un incontro con i rappresentanti politici nazionali e regionali di tutti i partiti per sollecitare una energica azione comune a favore del Porto, affinché questo non venga inserito nel decreto di riforma delle Autorità Portuali Italiane. L’attività del Consorzio proseguirà, successivamente, con una serie di incontri, sia istituzionali sia con tutti gli operatori portuali, al fine di stabilire un piano di altri obiettivi ed azioni mirate e di interesse generale. La preoccupazione principale di tutti coloro che si sono schierati contro la riforma è che essa, essendo imposta dall’alto, senza preventivamente ascoltare i rappresentanti istituzionali e delle categorie dei territori coinvolti, anziché incentivare il porto, che ha dato in questi anni segnali importanti di ripresa, possa addirittura segnarne la fine.
L’attività del Presidente del Consorzio sarà affiancata, per i ruoli previsti dallo Statuto, da un Presidente onorario, che sarà nominato in seguito. Nei prossimi giorni – fanno sapere- sarà convocata una conferenza stampa per delineare tutte le finalità e gli scopi che si prefigge l’ente.

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