Il sito delle “Fornaci Romane”, al confine fra i Comuni di Alcamo e Castellammare del Golfo, è stato già da qualche tempo individuato fra le emergenze dell’Alcamo archeologica dall’assessore alla cultura Selene Grimaudo, la quale ha dato l’avvio diverse settimane fa ad un’indagine valutativa sullo stato attuale in cui versa il bene culturale. Il sito fu rinvenuto per caso nel 2003 durante alcuni lavori di sbancamento per attività edilizie nei pressi del fiume San Bartolomeo. Gli scavi sono poi rimasti abbandonati e, lasciati all’incuria del tempo, sono stati ricoperti dalla vegetazione. I resti delle due fornaci, anticamente utilizzate per la cottura e la produzione di materiale di uso domestico e da costruzione, come stoviglie, tegole e mattoni, si collocherebbero tra il I e la metà del III secolo d. C, e fanno pensare alla presenza di un vero e proprio complesso artigianale e produttivo strettamente funzionale alle attività commerciali del vicino porto di Castellammare del Golfo, collocato in posizione favorevole per le rotte commerciali del Mediterraneo. Rappresenta, dunque dal punto di vista archeologico, una scoperta notevole. Stabilita la necessita di un intervento immediato, dopo un incontro dell’assessore Grimaudo con la Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Trapani è stata programmata la pulizia del bene in questione ad opera degli Uffici Tecnici comunali per mercoledì 3 settembre. L’intervento sarà eseguito a partire dalle ore 9,30 sotto la supervisione della stessa Soprintendenza. Solo dopo, come riferito dall’assessore, sarà possibile programmare la messa in sicurezza dell’area. Il luogo è stato oggetto di due sopralluoghi a luglio da parte dello stesso assessore insieme ai componenti della prima Commissione consiliare, il Presidente del consiglio comunale Giuseppe Scibilia, l’assessore al Patrimonio Vincenzo Coppola, il Dirigente del Comune di Alcamo Bertolino ed una rappresentanza della Soprintendenza. L’iter annunciato prosegue, dunque, per rendere fruibile il sito in vista della successiva creazione di un parco archeologico conservando, al contempo il paesaggio con le peculiarità che lo caratterizzano. Poiché esistono vincoli di proprietà di soggetti privati, è stato chiesto l’impegno formale degli assessori e relativi dirigenti, ciascuno per le proprie competenze: al Patrimonio, per l’acquisizione delle particelle vincolate a privati; ai Lavori Pubblici, per la pulizia e messa in sicurezza delle Fornaci; al Bilancio per l’inserimento nel PEG di una cifra per pulizia, messa in sicurezza e prima fruibilità al pubblico delle Fornaci.
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