Alcamo: morte tunisino, per il medico legale è “annegamento”

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ALCAMO – Morte per annegamento. Appare quasi certa oramai la causa della morte di Foued Mnasri, il 24enne tunisino trovato morto all’alba di domenica scorsa a pochi metri dalla riva lungo la spiaggia della Battigia. Questo appare essere l’orientamento del medico legale che ha effettuato ieri l’autopsia sul corpo del giovane, su disposizione dell’autorità giudiziaria. Ci sono elementi che sono apparsi immediatamente visibili all’occhio anche del medico che fanno propendere verso l’ipotesi dell’annegamento. La certezza assoluta la si potrà avere soltanto dopo i risultati degli esami in base ai prelievi effettuati dal medico legale a cui è stato dato l’incarico di effettuare l’autopsia. Perizia che dovrà essere completata entro i prossimi 60 giorni. Pare però che ci siano pochi dubbi: il ragazzo è morto a causa dell’annegamento. Esclusa invece l’ipotesi che il tunisino possa essere stato vittima di una colluttazione. Sul viso il medico ha rilevato delle piccole escoriazioni ma non tali da fargli perdere conoscenza e non comunque frutto di possibili violenze. Assolutamente smentita la notizia circolata circa ipotetici contusioni sul volto. Foued Mnasri è quindi annegato non per mano di qualcuno. L’indagine della Procura di Trapani sembra quindi oramai chiudersi verso un’archiviazione del caso che aveva creato un certo sgomento nella comunità, negli ultimi mesi colpita da molti eventi tragici come raccontano le cronache. In verità gli inquirenti sin dalle prime battute dell’indagini avevano ipotizzati l’annegamento come causa della morte ed escluso invece quasi del tutto la pista di un ipotetico omicidio ma si è innescato un tam tam mediatico che ha invece fatto emergere situazioni in realtà lontani dalle risultanze investigative. Quando il corpo è stato ritrovato in spiaggia erano ben visibili delle fuoriuscite di sangue dalle orecchie e dal naso. Ma ciò non vuol dire che sarebbero state provocate da un’eventuale colluttazione. Ipotizzabile anche che la compressione dell’acqua sulla tempia abbia potuto provocare questa fuoriuscita ematica. Il ragazzo, incensurato, risultava essere in città regolarmente: aveva ottenuto infatti il relativo permesso di soggiorno e si dava giornalmente da fare facendo i più svariati lavori. Lavorava soprattutto in campagna e soggiornava a casa di amici connazionali nella cittadina alcamese. La polizia in questi giorni ha scavato nella sfera privata del ventiquattrenne appurando che comunque si guadagnava onestamente da vivere e svolgeva una vita nella norma, lontano quindi da certi ambienti pericolosi. La salma, dopo l’autopsia, è stata restituita ai familiari per la tumulazione.

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