Alcamo, Pd spaccato ma il segretario resiste

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Prosegue a suon di comunicati stampa il botta e riposta a distanza tra il Segretario del Partito Democratico di Alcamo e i dissidenti dello stesso partito. Questa volta è proprio Canzoneri ad intervenire affermando innanzitutto, in modo piuttosto asciutto, che “appreso a mezzo stampa, delle dimissioni dall’Esecutivo di Giuseppe Scibilia, Selene Grimaudo, Antonino Manno, Mario Lucchese e Marina Militello, prende atto e li ringrazia per “l’ apporto”. Rimane naturalmente – evidenzia -, quanto sancito dal codice etico del Partito che non possono essere ricoperti doppi incarichi, perciò i primi tre sono decaduti”. E poi getta acqua sul fuoco sulla nota dei “19” componenti della Direzione che lo ”sfiducerebbero” sottolineando che “non contiene novità, analizzato che al Congresso che ha eletto Canzoneri a Segretario questi si sono contrapposti con un Candidato e una proposta politica alternativa. Poi,- aggiunge – hanno scelto di rimanere minoranza e fazione, non accettando di fare parte nell’Esecutivo unitario del PD”. Il segretario solo qualche giorno fa in effetti, a caldo, dopo le dimissioni dei cinque componenti del direttivo si era mostrato molto tranquillo ribadendo che adesso continua una nuova fase per il partito. Giuseppe Canzoneri difende con forza il suo operato e va avanti riaffermando che “non vi è spazio per l’opposizione populista che tenta di riprendere fiato con lo stillicidio di comunicati pretestuosi e lesivi della dignità del Partito” e ricorda ad alcuni contestatori che “sono stati parte sostanziale di un “gruppo dirigente” che ha lasciato  in eredità politica le difficoltà che oggi i Segretario Cittadino sta cercando di portare avanti e risolvere”. Resiste e sostiene anzi che il suo impegno ha  rinnovato la partecipazione attiva di simpatizzanti, rammentando il risultato delle primarie di dicembre 2013 e febbraio 2014, invitando, infine, tutti gli iscritti ed in particolare i “19” di partecipare “ad un confronto franco e leale, sui contenuti ed i programmi del partito e dello sviluppo della città”.  Intanto arriva la notizia che Giuseppe Stabile ha deciso di autosospendersi dal PD e da capogruppo consiliare: un modo evidente per far intendere di non condividere la linea attuale del partito, pur non prendendo, in pratica, alcuna decisione netta: ossia lasciare o rimanere. Domenica mattina è stata convocata l’assemblea degli iscritti: “Dopo il dibattito ed il confronto ognuno trarrà le sue conseguenze” conclude Canzoneri.

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