Zingaro Conta esemplari, dopo l’inatteso bagno in mare di un paio di cinghialotti

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Affidato all’Azienda delle Foreste il compito di monitorare il territorio della Riserva dello Zingaro per cercare di quantificare il numero dei cinghiali che vivono all’interno dei mille e 700 ettari di quest’oasi verde che si affaccia sul Golfo di Castellammare, con sette chilometri di costa. La decisione è stata presa dopo che lo scorso 16 agosto due cuccioli di cinghiali si erano avvicinati al bagnasciuga per fare un bagno a mare. Un insolito siparietto alla Riserva dello Zingaro, meta di migliaia di visitatori e ben gestita dall’Azienda foreste. E la presenza di migliaia di turisti ha fatto scattare il monitoraggio dei cinghiali per evitare incontri che potrebbero diventare molto spiacevoli. All’interno della Riserva si svolgono anche iniziative per far conoscere la civiltà contadina e quindi preservarne la memoria. Un tuffo nelle acque cristalline. Un tuffo nel verde della Riserva, che negli anni ha contribuito a far crescere la cultura ambientalista e quindi la salvaguardia del territorio. Fino ad oggi i cinghiali non hanno dato alcun problema e sono stati incontrati dai bagnanti anche lungo i sentieri della Riserva e due cuccioli filmati mentre erano alla ricerca di cibo sotto una palma nana. Lo scorso sedici agosto a fare compagnia ai bagnanti ci hanno pensato alcuni cuccioli di cinghiale che, per nulla intimiditi dalla presenza di tante persone, si sono concessi un bagno ristoratore nelle acque limpide. Spesso la Riserva è stata attaccata da incendi opera della mano criminale dell’uomo distruggendo macchia mediterranea, palme nane e anche animali morti perché circondati dal fuoco e quindi senza possibilità di fuga. Un anno fa un vasto incendio aveva creato diversi danni all’interno della area, ma flora e fauna sono presto rinate. Le palme nane bruciate sono state ricoperte da nuove foglie e la natura ha ripreso a splendere. Puntuali e precisi i controlli della Forestale per prevenire incendi, che in passato sono scattati ad orologeria nei giorni caldi e con forte vento di scirocco. La Riserva è un habitat naturale per tante specie animali e da qualche anno anche i cinghiali hanno iniziato a battere in territorio. E nel Trapanese cinghiali sono stati avvistati anche all’interno del bosco di Agimbè, territorio di Calatafimi-Segesta che dista pochi chilometri in linea d’aria dalla Riserva dello Zingaro. La costa dello Zingaro è uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata dalla presenza di una strada litoranea, che venne bloccata sul nascere grazie ad una grande mobilitazione delle associazioni ambientaliste, organizzazioni di categoria, partiti politici e semplici cittadini. Con la legge regionale 98/1981, promossa dall’allora giovanissima deputata alcamese del Pci, Francesca Messana, è stata ufficialmente istituita la riserva. La prima della Sicilia, affidata in gestione all’Azienda regionale foreste demaniali.