Voto di scambio con mafia a Petrosino, opposizione chiede dimissioni di massa

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Un terremoto molto forte che potrebbe forse portare anche all’invio di ispettori del ministero dell’Interno al comune di Petrosino per valutare eventuali cause di decadenza e scioglimento. Molto pesanti le accuse al consigliere comunale di maggioranza, Michele Buffa, e chiaro anche il coinvolgimento del presidente del consiglio comunale Aldo Caradonna. Una bufera che ha fatto scatenare l’opposizione che ha subito chiesto le dimissioni di sindaco, giunta e dell’intero consiglio comunale petrosileno. A invocarle il gruppo consiliare di opposizione “Cambia Petrosino” dopo l’operazione di ieri con due arresti, tra cui un consigliere comunale di maggioranza ed un uomo vicino alla mafia. Ad essere emerso un presunto patto tra il consigliere e questo personaggio già condannato per mafia. L’accusa è di voto di scambio politico mafioso. Ai domiciliari è finito il consigliere comunale Michele Buffa mentre il presidente del consiglio Aldo Caradonna è formalmente indagato. I consiglieri di opposizione sono preoccupati perché in qualche modo da questa vicenda sarebbe stato tirato in ballo anche il nome del sindaco Giacomo Anastasi, eletto nel giugno dello scorso anno, e per questo chiedono anche le sue dimissioni.

Il primo cittadino ha però smentito in ogni modo un suo coinvolgimento. “Questo episodio attiene esclusivamente alle sfere personali di Michele Buffa e Aldo Caradonna – ha precisato – e non riguarda in alcun modo l’attività della mia amministrazione. Non mi risulta di essere indagato e non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Non ho mai auto incontri riservati – ha aggiunto Anastasi – né con Marco Buffa (pregiudicato e perno delle indagini) né con alcun altro”. Le indagini che hanno condotto agli arresti di ieri sono partite nell’aprile del 2022, quindi nel pieno della campagna elettorale per le elezioni comunali a Petrosino. Secondo gli inquirenti Marco Buffa, condannato in primo grado per il 416 bis, avrebbe incontrato alcuni candidati che già prima della tornata elettorale venivano dati per vincenti. L’uomo avrebbe, infatti, svolto una vera e propria campagna elettorale, anche accompagnando Michele Buffa, politico di area UDC, che ha poi ottenuto 196 voti nella lista “Alternativa per Petrosino”. Raccolta di voti “porta a porta”, nelle case popolari, in cambio di denaro, della promessa di lavori socialmente utili per sé e per alcuni amici, nonché dell’assunzione di amici nell’azienda dove lavorava il candidato sponsorizzato.