Violenza sulle donne a Pantelleria, la vittima non ce l’ha fatta, la marcia per dire basta!

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Non ce l’ha fatta la 48enne Annalisa Fontana, la donna bruciata dal compagno palermitano a Pantelleria lo scorso 22 settembre e subito trasportata presso il reparto Grandi Ustioni del Civico di Palermo. Vittima di una violenta aggressione, i medici hanno fatto tutto il possibile per salvare la donna, sebbene le ustioni di terzo grado sul 90% del suo corpo abbiano rappresentato una vera e propria sfida. Il viso della donna è stato devastato dalle fiamme, le vie respiratorie sono state compromesse e hanno richiesto misure straordinarie quali l’intubazione. Il professor Roberto Pirrello, responsabile della 2^ Rianimazione, ha dichiarato a tal proposito che tutti gli sforzi del personale medico sanitario sono stati profusi alla paziente. In queste situazioni, a rappresentare una costante minaccia per un corpo gravemente compromesso come quello di Annalisa è stato il rischio di infezioni, che ha reso la situazione estremamente critica. Nello stesso ospedale, ma in un reparto del centro Grandi Ustioni vigilato da tre carabinieri, è presente anche l’aguzzino della donna: il compagno Onofrio Bronzolino, ustionatosi con il fuoco di ritorno. Per l’uomo c’è la possibilità che le ustioni abbiano irreversibilmente compromesso la sua vista. La storia di violenza inaudita che ha toccato Annalisa è la prova ulteriore di quanto, ogni giorno, le donne siano costrette ad affrontare, e mette in risalto la necessità di una risposta urgente dalla società. Intanto, l’amministrazione comunale pantesca, guidata dal sindaco Fabrizio D’Ancona, scossa dall’atto di violenza, ha reagito con decisione per condannare all’unanimità ogni forma di violenza sulle donne. Mercoledì prossimo, infatti, a Pantelleria sarà fatta una marcia silenziosa per lanciare un decisivo segnale di stop alla violenza sulle donne. La comunità di Pantelleria si unisce per dire con forza: basta alla violenza sulle donne!