Via Guarrasi ad Alcamo, demolizione casa pericolante. Avanti piano, ritardi su ritardi

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Avanti piano. Non c’è fretta. I 45 giorni per demolire la palazzina di via Guarrasi sono trascorsi da un paio di settimane e il comune di Alcamo non ha ancora effettuato le operazioni. Ma cosa sono 15 giorni di ritardo di fronte ai quasi due anni di chiusura della strada e di relativi disagi per i residenti? Proprio così. La via Guarrasi, stradina che sorge a poche decine di metri dal corso 6 Aprile è sbarrata e interdetta al transito dal mese di ottobre del 2021. Un’eternità contraddistinta anche da vicende che, per fortuna, si sono concluse nel migliore dei modi come quelle relative ai soccorsi sanitari costretti a prelevare il malcapitato, a piedi, in barella, e sotto la pioggia. L’ambulanza, ovviamente, non poteva sfondare lo sbarramento.

Il tre aprile scorso il sindaco Domenico Surdi, dopo l’ennesimo sopralluogo dei vigili del fuoco allertati dai residenti per un aumento degli scricchiolii, ha diramato l’ordinanza di demolizione, da effettuarsi entro 45 giorni, dell’immobile di via Guarrasi 32. Finora nulla di nuovo anzi, per essere più precisi, martedì prossimo si registrerà un altro passo avanti. L’ENEL, infatti, ha disposto l’effettuazione dei lavori necessari a demolire la palazzina. In pratica verrà modificata la traiettoria della linea elettrica. Poi servirà l’intervento dei mezzi meccanici ma il comune di Alcamo non ha ancora definito l’incarico a una ditta specializzata.

Intanto da 58 giorni otto alcamesi, abitanti in via Ruggero ai numeri civici 4 e 8, a fianco dell’edificio pericolante, sono costretti a vivere fuori casa. Le loro abitazione, infatti, sono state evacuate. Una famiglia con due figli viene ospitata nei locali della vicina via XV Maggio della cosiddetta ‘Casa degli Artisti’ mentre una coppia ultraottantenne è alloggiata in una casa di per anziani convenzionato con il comune di Alcamo.

In quella via sorge anche un’attività commerciale che, da quasi due anni, subisce notevoli disagi e danni anche agli affari a causa di un isolamento pressoché totale. L’ordinanza di demolizione è stata preceduta da un’altra, datata 5 gennaio 2022, contenente la disposizione di “predisporre ed eseguire le opere che garantissero la messa in sicurezza degli immobili, entro 30 giorni dalla data di notifica della stessa ordinanza. I proprietari, però, non avevano i fondi necessari a intervenire e misero la palazzina in vendita senza però trovare alcun acquirente.