‘NO’ al deposito di scorie nucleari. A Trapani anche gli studenti sul piede di guerra (Interviste)

0
114

A protestare non soltanto i politici e le istituzioni locali ma anche le associazioni e soprattutto tanti giovani in rappresentanza delle scuole del territorio. Dopo Segesta, con il simbolico abbraccio al tempio dorico, anche Trapani è scesa in piazza per manifestare un secco NO al deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Alcuni parlamentari del territorio hanno predisposto una mozione da presentare all’ARS affinché le campagne di Fulgatore e Segesta non diventino la pattumiera d’Italia. I sindaci dei due comuni, Giacomo Tranchida e Francesco Gruppuso hanno snocciolato sul palco, ancora una volta, i numeri che riguarderebbero la grande mole di scorie nucleari che verrebbero tombate in provincia di Trapani, dove si trovano gli unici due siti siciliani rimasti ancora fra i papabili nell’elenco predisposto dalla Sogin. Il deposito nazionale dovrà interrare migliaia di metri cubi di scorie già prodotte, più quelle che si produrranno in futuro, per almeno 300 anni. Tre secoli infatti è il tempo che serve per rendere meno radioattivi gli scarti.