Oramai è guerra a tutto campo fra il sindacato della Filcams CGIL e il comune di Erice per la vertenza che riguarda la SOES Spa, la società che gestisce i parcheggi a pagamento nel comune della Vetta. “Piuttosto che cercare soluzioni al problema che vede 14 lavoratori delle strisce blu ericine senza lavoro e senza reddito, la sindaca Toscano mette in atto comportamenti antisindacali il cui unico risultato è quello di continuare a non dare risposte ai dipendenti della Soes Spa, la società che gestisce il servizio della sosta a pagamento nel territorio ericino”. Il segretario provinciale della Filcams Cgil, Anselmo Gandolfo interviene duramente, ancora una volta, sulla vicenda dei dipendenti della Soes e, in particolare, sulla decisione del sindaco Daniela Toscano di convocare i lavoratori escludendo le organizzazioni sindacali.
“Nei giorni scorsi – dice il segretario Gandolfo – la sindaca di Erice ha convocato le lavoratrici e i lavoratori escludendo dalla discussione le organizzazioni sindacali. I nostri rappresentanti sindacali ci hanno riferito che, nel corso dell’incontro, la sindaca ha accusato il sindacato di aver sottoscritto, nell’aprile del 2019, un accordo che piuttosto che garantire i dipendenti li condanna a un part time verticale dentro un contratto a tempo indeterminato, che prevede l’attività lavorativa per cinque mesi e mezzo l’anno, escludendoli dal beneficio della Naspi, lo strumento che stabilisce una indennità nei periodi di inattività. Questa considerazione – prosegue il cigiellino – è inaccettabile poiché l’accordo del 2019 ha fatto si che i 14 lavoratori stagionali venissero assunti nonostante Soes minacciava di non farlo, visti i vincoli imposti dal decreto dignità. Inoltre, l’accordo è stato sottoscritto anche dalla stessa sindaca che si è anche impegnata a convocare i sindacati per trovare soluzioni”.
Oggi, però, in un momento di grave criticità non solo la sindaca Toscano non convoca i sindacati, ma sembra che temporeggi nel trovare soluzioni concrete. La Filcams Cgil denuncia, infatti, che, nonostante le promesse e le rassicurazioni, i lavoratori attendono ancora soluzioni che gli consentano, prima del mese di aprile, di riprendere a lavorare, così da non rimanere senza reddito.