Vertenza Asu: Alcamo e Castellammare, nei Comuni servizi a rischio

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C’è una roccaforte in Sicilia di una particolare categoria di precari che sta facendo discutere da tempo. Sono gli Asu che nei Comuni di Alcamo e Castellammare del Golfo rappresentano un vero e proprio esercito. Nella cittadina alcamese sono all’incirca 300, di cui 180 che lavorano direttamente alla dipendenze del municipio e il resto infilati in cooperative che sviluppano comunque commesse per conto del Comune; altri 68 invece si trovano al Comune di Castellammare del Golfo. In tutto quindi quasi 400 persone su un totale di 5.600 lavoratori sparsi in tutta la Sicilia. Un vero record per Alcamo e Castellammare del Golfo che oggi però più di tutti gli altri enti locali si portano sulle spalle un enorme fardello di lavoratori e lavoratrici che versano nel più totale disagio. Una categoria che lotta ogni mese per incassare il proprio sussidio, così viene definito tecnicamente, e che è a totale carico della Regione. Lavoratori che stanno manifestando il loro ultimo disagio legato alla mancata erogazione dell’assegno di dicembre scorso in un rimpallo di responsabilità dai contorni davvero poco chiari. Il Dipartimento regionale Lavoro ha  infatti firmato il decreto d’impegno di spesa che prevede la copertura economica per far fronte ai pagamenti. Inoltre risultano essere stati elaborati i mandati di pagamento ma nonostante tutto l’Inps sostiene di non avere le risorse per pagare questo personale che vive con un sussidio mensile di 580 euro a testa. “Tale situazione – afferma Edy Tamajo, deputato regionale di Sicilia Futura – sta causando notevoli disagi considerato che per quasi la totalità di questo personale l’assegno Inps è l’unica fonte di sostentamento. Non si comprendono i motivi di questo ritardo. Mentre l’assessorato regionale Lavoro e l’ente previdenziale si rimpallano le responsabilità per una vicenda che ha del paradossale, migliaia di lavoratori ormai sono alle corde”. Intanto già da ieri sono cominciate le prime mobilitazioni della categoria e se le iniziative dovessero inasprirsi sarebbero dolori in particolare per i due Comuni di Alcamo e Castellammare del Golfo, dove diversi uffici oramai sono quasi totalmente gestiti da questo personale. Nel municipio alcamese in particolare questo personale è dislocato un po’ in tutti i settori ma soprattutto ai servizi sociali in quanto assegnati nelle scuole, al trasporto disabili e alla domiciliare. Se questi Asu dovessero fermarsi di conseguenza tali servizi andrebbero in tilt. Da segnalare poi che nei comuni come Castellammare gli Asu hanno da sempre avuto l’integrazione oraria, alcuni fino a 36 ore, mentre nella vicina Alcamo mai. Un bacino di lavoratori che rischia davvero di implodere, arrovellato tra i suoi problemi eterni e le sue contraddizioni.