Vendemmia praticamente conclusa e le quattro cantine che operano nel territorio alcamese hanno fissato in 35 centesimi al chilo, base venti, l’anticipo che verrà pagato ai soci la prossima settimana. Ad Alcamo il giro di affari supera i venti milioni di euro. Le quattro cantine San Francesco di Paola, Fiumefreddo, Sant’Antonio e Kaggera hanno registrato un calo medio del 38-40 per cento della produzione legata a problemi climatici che hanno favorito la peronospora. Riunioni, cortei, appelli alla Regione per aiuti al comparto economico più importante della provincia di Trapani che è quello della vitivinicoltura. E oggi pomeriggio giovedì titolari di cantine, organizzazioni di categoria si riuniranno presso l’azienda “Colomba Bianca” di Marsala per affrontare una serie di problemi ai quali si sono aggiunti quello della distillazione del vino rosso dove non ci sono fondi a sufficienza pera pagare tutti i viticoltori. Ad Alcamo domani venerdì alle 18 al centro congressi Marconi. il Partito democratico ha indetto un’assemblea sulla crisi vitivinicola, alla quale sono state invitate tutte le organizzazioni di categoria, cantine e così via. Tra i relatori l’onorevole Dario Safina e il segretario provinciale Domenico Venuti. Intanto è entrata nel vivo la raccolta delle olive con l’apertura dei frantoi che hanno confermato lo stesso prezzo del 2022 per quanto riguarda la molitura: 18 euro al quintale. Il giro d’affari ad Alcamo. con la vendita dell’olio, è di oltre 5 milioni di euro. La produzione è buona nel 50 per ceno del territorio: ovvero dove un mese fa è caduta abbondante pioggia. In altre zone poche olive agli alberi. In aumento quasi l’80 per cento la produzione del biologico. Quasi tutte le famiglie fanno incetta di olio che si vende nei frantoi, così come dai produttori privati, ad 80 euro a “cafiso”. Ad Alcamo vige da sempre questa unità di misura: otto chili di olio che corrispondono a nove litri meno un quarto. Il prezzo varia a seconda la stagione.
