Turano resta in giunta, Schifani conferma piena fiducia. Problema risolto?

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Vertice di maggioranza alla Regione in un clima di totale serenità e di condivisione del programma. Esordisce così la nota stampa del governo regionale; un modo per fare subito intendere che i siluramenti che qualcuno attendeva sono rimasti semplici illazioni. Ancora più chiaro l’ultimo passaggio del comunicato sulla riunione alla quale hanno partecipato, oltre al presidente Schifani e agli assessori, i capigruppo all’ARS e i segretari regionali della coalizione di centrodestra.

A chiusura della breve nota si legge infatti: “Il presidente ha confermato la piena fiducia a tutti i componenti della giunta, anticipando che, in occasione della prossima seduta, stimolerà gli assessori a portare al più presto all’esame del governo le riforme dei settori di loro competenza”. Insomma nonostante l’assessore regionale Mimmo Turano abbia causato la mancata elezione a sindaco di Trapani di Maurizio Miceli, candidato del centro-destra, e la susseguente riconferma di Giacomo Tranchida, esponente della sinistra, rimarrà saldamente al suo posto.

Alle recenti amministrative, d’altro canto, quella di Trapani non è stata l’unica anomalia o, per dirla come altri, l’unico tradimento. E’ accaduto anche a Siracusa e in altri comuni. Quindi a Trapani la Lega ha fatto rieleggere Tranchida grazie ai turaniani che hanno anche un importante ruolo in giunta mentre ad Alcamo la vita amministrativa del comune procede grazie alla salda intesa fra Lega e Movimento 5 Stelle. Qui niente assessori ma presidenza del consiglio comunali per Saverio Messana, fedelissimo dell’assessore regionale all’istruzione.

Clima quindi effettivamente sereno come sottolinea il comunicato della Regione o qualche frizione c’è effettivamente stata? E il caso Turano così come quelli di altri torneranno a galla o sono stati definitivamente archiviati? Chissà. Tornando agli ai lavori del vertice di maggioranza, sono state individuate le date per le consultazioni elettorali per le elezioni provinciali. Dovrebbero tenersi nel prossimo mese di maggio, ma non in concomitanza con le europee. In quest’ultimo caso, infatti, è prevista una sola giornata di seggi aperti mentre per le provinciali si potrà votare anche il lunedì mattina. Il tutto ovviamente dovrà passare dalla tempestiva approvazione della riforma della legge Delrio, quella che nel 2014 decretò la morte delle province.