Truffa a correntisti di Campobello di Mazara, condannato direttore di banca

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Quattro anni di reclusione e interdizione per cinque anni dai pubblici uffici: questa la sentenza emessa dal Tribunale di Marsala nei confronti di Vito Bono, 65 anni, direttore della filiale di Banca Nuova a Campobello di Mazara. L’uomo era stato accusato, insieme al cassiere Calogero Margiotta, prematuramente scomparso nel corso del processo, di truffa continuata in concorso ai danni di oltre una decina di clienti. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza tra il 2015 e il 2016, erano state avviate a seguito della denuncia presentata da due clienti della banca accortisi di ammanchi dai loro conti: prelievi di denaro contante non effettuati dai proprietari delle carte di credito. Secondo gli inquirenti, i due bancari avevano truffato i correntisti, spesso poco scolarizzati, facendo firmare loro distinte di prelevamento di denaro contante che poi spariva dai rispettivi conti correnti.

Una ventina i risparmiatori vittime del raggiro: nel caso di una donna anziana analfabeta, l’ammanco sarebbe stato di 23.500 euro, mentre ad un altro correntista era stata prelevata la somma di 10.000 euro. Ed ancora, ad un anziano sacerdote di Campobello era stato quasi azzerato un conto di 54.000 euro, in buona parte già risarcito dall’istituto bancario. I due bancari – come riportato nel capo d’accusa – “in concorso morale e materiale tra loro, con più condotte esecutive del medesimo disegno criminoso, mediante artifici e raggiri consistiti nel far sottoscrivere ad un’anziana e analfabeta correntista, ulteriori moduli in bianco di distinte di prelevamento di denaro dal conto, oltre le distinte relative ad operazioni effettivamente volute e poste in essere (adducendo varie giustificazioni quali problemi al sistema informatico o presenze di firme illeggibili) o apponendo, in particolare il Margiotta, la firma apocrifa apparentemente riconducibile la correntista”. I truffati otterranno un parziale ristoro dalla banca mentre per le rimanenti somme, saranno necessari i processi civili