Trovato arsenale nella campagne di Alcamo

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    Operazione “Vulcano” del Commissariato di Polizia di Alcamo: giovedì scorso la sezione Investigativa ha tratto in arresto i fratelli Mario e Marcello Pontearso, rispettivamente di 50 e 56 anni, trovati in possesso di due pistole e parti di ami clandestine, numerose munizioni da guerra, attrezzatura per la costruzione di parti di arma ed assemblaggio di proiettili.

    Già da tempo gli agenti seguivano i movimenti di Mario Pontearso, il quale, da qualche anno aveva trasferito il proprio domicilio nelle campagne di Alcamo senza registrare la propria residenza all’Ufficio anagrafe, e il cui fratello Marcello Pontearso, era stato arrestato nel settembre del 2009 dai Carabinieri di Partinico per detenzione illecita di armi clandestine, – ovvero quattro pistole senza numero di matricola, e relative munizioni – nonché, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

    Individuata l’esatta ubicazione dell’abitazione di Mario Pontearso, nelle prime ore di giovedì mattina i poliziotti vi hanno fatto irruzione, trovando, celato all’interno di una grossa valigia chiusa con la combinazione, un vero e proprio arsenale: due pistole di cui una di fabbricazione estera, senza alcun segno e/o numero identificativo, e l’altra una pistola a salve opportunamente modificata, per acquisire il potenziale offensivo di una comune arma da sparo, oltre a 350 cartucce, di diverso calibro, una parte compatibile con le due pistole rinvenute, e persino munizioni da guerra.

    La circostanza che la canna della pistola a salve risultava essere stata costruita ad arte, e visti i precedenti penali del fratello, ha portato gli investigatori ad una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Marcello Pontearso a Partinico, dove si trovava agli arresti domiciliari.

    All’interno di un garage è stato rinvenuto un tornio, una canna perfettamente compatibile per fattezze, misura e composizione del materiale, con quella montata sulla pistola a salve trovata in casa di Mario Pontearso, un attrezzo per l’assemblaggio dei proiettili e materiale vario tipico di uno “specialista” dei meccanismi di funzionamento delle armi.

     

    Marcello Pontearso, agli arresti domiciliari per i fatti del 2009, in esito al giudizio abbreviato, il 26 novembre 2010 era stato condannato dal G.U.P. del Tribunale di Palermo a quattro anni di reclusione, sentenza confermata dalla Corte di Appello di Palermo il 18 luglio 2011.

     

    Previa intesa con le Procure di Trapani e Palermo, i due arrestati sono stati tradotti, uno presso la Casa Circondariale San Giuliano di Trapani, e l’altro, presso l’Ucciardone di Palermo.

     

    Le indagini hanno consentito di acquisire ulteriori elementi, tutt’ora al vaglio degli investigatori, atteso che le armi e le munizioni rinvenute sono state, in parte, illegalmente importante dall’ex Jugoslavia.

     

    (Nella foto: Mario Pontearso)