Troppe ville in costruzione e accessi al mare privatizzati. Ieri ‘marcia’ a Scopello con 21 associazioni

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Cementificazione selvaggia, villette che continuano a nascere, passaggi pubblici al mare che vengono sistematicamente chiusi e diventano accessi privati. Ventuno associazioni si sono date appuntamento ieri a Scopello per una manifestazione a tutela della costa. Una sorta di bis della marcia sullo Zingaro di 42 anni fa ma con numero di partecipanti decisamente minore. Esposti anche manifesti ironici come quelli funebri con la scritta “Qui giace un libero accesso al mare”. Hanno preso parte all’evento ambientalista ventuno sigle: FederEscursionismo, Club Unesco Palermo, LegAmbiente, Haramundi Scopello, Assoguide, Donne di mare, AIGAE, Astrid, Rangers d’Italia, CAI, Italia Nostra, Sicilia GRE Sicilia, Società Italiana di Geologia Ambientale Sicilia, WWF, CEA Von Humboldt, TrinART, Ramarro, Assocea Messina, FAI, Servas Sicilia, UIL e CGIL.

Si sta distruggendo – secondo gli organizzatori – lo splendido territorio da Castellammare all’ingresso dello Zingaro, a causa di attività che stanno trasformando pesantemente un grande patrimonio di natura e di paesaggio, in gran parte ricadente in Siti Natura 2000: aumento di nuove costruzioni e ampliamento delle esistenti; consumo di suolo e perdita di habitat; privatizzazione dei tradizionali accessi pedonali al mare; chiusura dei sentieri storici; introduzione di specie esotiche invasive; movimentazione di terre in zone fragili ed in frana vincolate dal Piano Idrogeologico e da quello Paesaggistico.

“Ancora qualche anno – dicono le associazioni – e avremo una zona anonima di villini sul mare che avrà perso il suo straordinario valore naturalistico e paesaggistico, nonché il suo ruolo di attrattore turistico”. Ambientalisti provenienti da cinque province siciliane hanno preso parte alla marcia di Scopello che si è messa in movimento, ieri, intorno alle 10.00 per concludersi nella tarda mattinata.