Tribunale di Trapani. Minacciò di darsi fuoco, chiesta archiviazione

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Il pubblico ministero del tribunale di Trapani ha chiesto l’archiviazione nei confronti di un pensionato alcamese di 77 anni, che lo scorso 29 giugno, tenendo in mano una bottiglia, minacciò di darsi fuoco per protestare per la mancata presa in considerazione di denunce presentate nel tempo. Nei suoi confronti è stato ipotizzato il reato di tentato incendio, per il quale il Pm chiede l’archiviazione.  Rabbia e sconforto da parte del pensionato  nei confronti di chi amministra la giustizia e deve dare risposte ai cittadini. E’ stato questo il motivo della protesta all’interno del Palazzo di Giustizia di Trapani, da parte del pensionato che minacciò di darsi fuoco con del liquido infiammabile. L’uomo, che teneva in mano una bottiglia di piccole dimensioni, era riuscito ad introdursi in tribunale. Si è trattato dunque gesto di protesta  per una denuncia presentata in passato e mai presa in considerazione – a dire del 77enne. I carabinieri riuscirono a portarlo alla calma e quindi dal desistere dal darsi fuoco. Troppi ritardi a volte anche passano decenni, per esempio per una causa civile per un eredità, caratterizzano la giustizia italiana e ciò alimenta la sfiducia nei cittadini. Si parla da anni di riforme che non arrivano e per un processo penale spesso occorrono tanti di quegli anni che va a finire che scatta la prescrizione. Decenni anche per una causa civile, Tribunali intasati da migliaia di pratiche, carenza di personale fanno slittare alle calende greche una sentenza che a volte non arriva per indulto, amnistia o scadenza dei termini. Ciò esaspera gli animi di coloro che invocano giustizia e quindi processi snelli e veloci. E l’esasperazione fa scattare la protesta.