Tribunale di Trapani, ascensori sempre guasti. Indagati due partinicesi per frode

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Tentare di truffare proprio il tribunale non è stata certamente una bella idea. Così i fratelli Salvatore e Antonino Lo Biundo, partinicesi, titolari di un’azienda che si occupa di manutenzione di ascensori, sono finiti al centro dell’inchiesta finendo, rispettivamente, agli arresti domiciliari e all’obbligo di dimora. I due sono indagati per frode, in concorso, in pubbliche forniture. Gli inquirenti sono stati messi sul chi va là dai continui guasti agli ascensori del palazzo di giustizia di Trapani. Gli elevatori erano sempre fermi o malfunzionanti. Su tre non ne funzionava neanche uno oppure, se funzionava, lo faceva a singhiozzo. L’indagine avviata dalla procura di Trapani avrebbe quindi scoperto una frode attuata da Salvatore Lo Biundo, legale rappresentante dell’azienda partinicese “Nord Elevators”, e dal fratello Antonino, dipendente della ditta ma di fatto anche con funzioni co-direttive della società che si era aggiudicata i lavori urgenti per il ripristino di alcuni degli impianti elevatori del Palazzo di Giustizia di Trapani.

Gli interventi erano stati appaltati dal provveditorato delle opere pubbliche di Sicilia e Calabria per un importo di 82.184 euro. Nei confronti dei due fratelli partinicesi sono stati acquisiti, grazie alle indagini della polizia, “indizi di colpevolezza per avere svolto i lavori oggetto dell’appalto – si legge nel provvedimento cautelare – in modo difforme rispetto agli obblighi contrattuali assunti”. La procura trapanese contesta ai responsabili della ‘Nord Elevators’ “di avere installato componenti di qualità difforme, anzi inferiore, rispetto a quella stabilita dal capitolato nonché di avere omesso l’installazione di dispositivi, anche di sicurezza, previsti”. Per questo, secondo l’accusa, gli ascensori del tribunale di Trapani funzionavano male o non funzionavano affatto, con conseguenti gravi disagi per l’utenza.