TRAPPETO. E’ caccia agli evasori. Il Comune dal 2009 al 2013 ha effettuato accertamenti, attraverso l’incrocio di banche dati, per un ammontare di 700 mila euro. Una cifra enorme per un paese piccolo come Trappeto dove però esiste un diffusissimo fenomeno di evasione tributaria. Un’accelerazione sotto questo aspetto che è frutto anche delle continue bacchettate arrivate della Corte dei Conti che sino all’ultima relazione dell’ottobre scorso ha rilevato: “Il Comune fa ricorso a frequenti anticipazioni di tesoreria mentre si denuncia una carente riscossione dei crediti”. In pratica mentre l’ente si indebita con le banche, pagando fior di interessi proprio perché manca liquidità, gli evasori riescono ancora ad oggi a scucire quanto dovuto con estrema lentezza. Il consiglio comunale ha deliberato una serie di impegni nel tentativo di risanare le casse dell’ente municipale: “Saranno massimizzate la riscossione dei crediti e il contenimento delle spese, in particolare quelle correnti, – si legge nella delibera di impegno del civico consesso – finalizzate al contenimento dell’anticipazione di tesoreria, e contestualmente a garantire i rimborsi di tesoreria nei limiti di legge, fermo restando che il ricorso all’anticipazione è stato necessitato principalmente dal cronico ritardo nei trasferimenti regionali”. Il Comune deve anche fare i conti con una situazione economica al limite dettata, come rilevato sempre dai magistrati contabili, anche dall’elevato volume dei residui passivi: “In tal senso – continua la delibera di consiglio – si opererà una rivisitazione più accurata con i vari responsabili di Direzione del Comune per definire il permanere delle posizioni debitorie effettive”. “Sin dal mio insediamento, nel giugno del 2013, – sottolinea il sindaco Pino Vitale – con la giunta stiamo lavorando proprio sul piano del risanamento delle finanze dell’ente locale. Non è un compito facile anche per effetto dei drastici tagli ai trasferimenti di Stato e Regione”. Ma i problemi finanziari dell’ente non si fermano qua. Esiste infatti una questione relativa alla scarsa liquidità per crediti non esigibili che si sono accumulati nel tempo. Ecco perché il consiglio comunale si è contestualmente impegnato a procedere periodicamente ad un riaccertamento dei residui, attraverso una meticolosa e attenta verifica della sussistenza di titoli giustificativi. Inoltre si valuterà la solvibilità delle partite creditorie anche alla luce della comunicazione di inesigibilità del concessionario della riscossione e si cancelleranno dal conto del bilancio le partite di difficile esigibilità, che verranno inserite nel conto del patrimonio, in apposita voce denominata “Crediti inesigibili” e saranno mantenute tra le immobilizzazioni finanziarie, al netto del fondo svalutazione crediti. In tal senso il consiglio comunale si è impegnato a mantenere, in sede di riaccertamento dei residui, un atteggiamento prudente continuando ad alimentare il fondo svalutazione crediti in modo che lo stesso sia di importo almeno pari al 25 per cento dei residui attivi.