Trappeto, torna a rivivere Borgo di Dio

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TRAPPETO. E’ stato un centro internazionale di studi, uno straordinario laboratorio artistico-culturale conosciuto in tutto il mondo. Oggi però ridotto ad un rudere. Per 15 anni al centro anche di polemiche tra chi ha promesso un suo ripristino e chi invece ne ha sempre denunciato la decadenza. Oggi però si è segnato il passo attorno al Borgo di Dio, lo storico centro fondato da Danilo Dolci nel 1952, che sino agli anni ’90 ha rappresentato il fulcro delle attività insegnate dal sociologo triestino, conosciuto in tutto il mondo per l’applicazione del metodo maieutico, il cui filo conduttore è quello della partecipazione popolare per attuare il vero cambiamento. Grazie al finanziamento della Fondazione con il Sud di circa 460 mila euro, il Borgo di Dio torna adesso a vivere con un progetto che prevede la ristrutturazione e il ripristino delle funzionalità del Centro la cui esperienza fu sicuramente una tra quelle più rilevanti di sviluppo di comunità registrate nell’Italia dell’immediato dopoguerra. La partnership del progetto vede come capofila il Centro per lo Sviluppo Creativo “Danilo Dolci” insieme a Cesie, Libera e il Comune di Trappeto: questa mattina è stato illustrato il piano di messa in sicurezza dell’immobile il cui appalto è in fase di espletamento. A conclusione dei lavori partiranno le attività che ricalcheranno quelle originare del Centro organizzate da Dolci.

A partecipare alla giornata di festa gli studenti delle scuole di Trappeto e Balestrate che hanno anche improvvisato una “bonifica” dell’area spianando quindi simbolicamente la strada all’impresa che eseguirà i lavori.  L’architetto Giorgio Stockel, che curò insieme a Danilo Dolci la progettazione del Borgo, ha illustrato il progetto dell’epoca, raccontando come si sono evoluti i lavori di costruzione dello stesso. L’architetto Mariano Genovese ha esposto invece il piano di messa in sicurezza. Sarà un lavoro a tamburo battente quello che attende l’impresa. Oggi infatti la struttura è fortemente degradata, con gli infissi totalmente divelti, la struttura portante in molti punti intaccata dalla corrosione dell’armatura