Trappeto-Inquinamento del Nocella, stabiliti continui controlli

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TRAPPETO. Monitoraggio costante e continuo del fiume Nocella e del mare di San Cataldo. E’ caccia agli inquinatori da parte del Comune di Trappeto che annuncia una task force in collaborazione con il comando di polizia municipale. Il verificarsi in queste ultime settimane di continui flussi inquinanti nella foce trappetese ha fatto scattare il campanello d’allarme ma anche l’indignazione di tanti: “Ho preso carta e penna – afferma l’assessore all’Ambiente e Polizia municipale di Trappeto, Salvo Randazzo – e ho scritto agli uffici preposti compreso il comando di polizia municipale. Ho ufficialmente chiesto di effettuare continui controlli, un serio monitoraggio ed una relazione da inviare a tutti gli organi competenti”. L’amministrazione comunale sollecita chi di competenza ad effettuare dei controlli risalendo il corso del fiume per colpire i responsabili. Proprio quello che nei giorni scorsi ha fatto la Capitaneria, riuscendo a beccare in flagrante un oleificio di Partinico che scaricava abusivamente acque di lavorazione della propria azienda, tanto da essere scattato un sequestro. “Noi stiamo facendo dal 2013 continua attività di monitoraggio – aggiunge Randazzo – ma occorre maggiore collaborazione da parte di tutti gli altri organismi. Un plauso immenso a tutti quei cittadini che senza bandiere di nessun tipo ci stanno mettendo la faccia a segnalare e denunciare”. Nei mesi scorsi l’Arpa, l’agenzia regionale protezione ambiente, ha effettuato diversi prelievi e analisi delle acque del Nocella evidenziando la presenza di scarichi di lavorazione olearia e vitivinicola. In questi ultimi giorni poi si sono verificati continui sversamenti di acqua rossastra in un ampio tratto di costa sul mare di San Cataldo. L’ultimo appena qualche giorno fa con uno sversamento anomalo che è stato notato da diversi ambientalisti i quali hanno immediatamente lanciato l’allarme. Alcuni di loro hanno anche raccolto dei campioni dell’acqua che sgorgava dal fiume Nocella e che finiva quindi il suo percorso sul mare di San Cataldo, in territorio trappetese, dove da decenni oramai vige il divieto di balneazione a causa di questo inquinamento. Sostengono alcuni volontari ambientalisti che si trovavano sul posto che è stato notato un flusso di acque nere proveniente dal Nocella. Per di più all’olfatto si percepiva nettamente un forte tanfo di vino. Il colore del mare e l’odore che si avvertiva hanno fatto pensare che ci fosse in atto uno scarico selvaggio di acque inquinate provenienti da processi di lavorazione di aziende vitivinicole. Ad essere scattati immediatamente i controlli da parte della Capitaneria di porto di Terrasini, competente per territorio, e del comando di polizia municipale di Trappeto.